I Canto - L'inizio del viaggio
Immagina di svegliarti una mattina completamente perso, senza sapere dove sei o come ci sei arrivato. È esattamente quello che succede a Dante a 35 anni: si ritrova smarrito in una selva oscura che rappresenta il peccato e la vita lontana da Dio.
Il poeta non ricorda nemmeno come ha fatto a perdere la "diretta via", cioè i valori cristiani che dovrebbero guidare ogni persona. La sua mente era troppo confusa quando è entrato in questa situazione di perdizione spirituale.
Dopo una notte terrificante, Dante finalmente esce dalla selva e vede un colle illuminato dal sole. Questo colle rappresenta la salvezza che Dio promette agli uomini, mentre il sole simboleggia la grazia divina che ci accompagna nella vita.
💡 Ricorda: Ogni elemento ha un significato allegorico - la selva è il peccato, il colle la salvezza, il sole la grazia di Dio.
Pieno di speranza, Dante si volta a guardare quanta strada ha fatto e poi riprende a camminare verso il colle, ma con "passo impacciato". Questo dettaglio ci dice che il suo proposito di raggiungere la virtù è ancora molto incerto.
Proprio quando sta per raggiungere la meta, appaiono tre fiere che gli sbarrano la strada: una lonza (lussuria), un leone (superbia) e una lupa (avidità). Questi animali rappresentano i tre peccati principali che impediscono all'umanità di salvarsi.
È a questo punto che appare Virgilio, il grande poeta latino che diventerà la guida di Dante. Virgilio gli spiega che per sconfiggere la lupa (il peccato più pericoloso) deve cambiare strada completamente. Gli profetizza anche l'arrivo di un "veltro", un misterioso salvatore che libererà l'Italia dalla corruzione e ristabilirà giustizia e pace.
Il canto si conclude con Virgilio che si offre di guidare Dante attraverso Inferno e Purgatorio, iniziando così il grande viaggio della Divina Commedia.