Le Lettere e lo Zibaldone: l'intimità del pensiero
Le 931 lettere di Leopardi sono documenti preziosissimi per capire la sua personalità. Sono indirizzate a familiari, letterati come Pietro Giordani, e intellettuali europei.
A differenza di Manzoni o Petrarca, Leopardi usa le lettere semplicemente per comunicare in modo spontaneo. Non cerca di costruire un'immagine di sé, ma mostra le sue fragilità e peculiarità con totale sincerità.
Lo stile epistolare è piano, lineare, senza fronzoli. Va dritto al punto con una lingua più colloquiale e confidenziale rispetto alle opere destinate alla pubblicazione.
Lo Zibaldone è il suo diario personale, costituito da ben 4526 pagine. Il nome significa letteralmente "cose messe insieme" e Leopardi ci scrive per quasi tutta la vita, dal 1817 fino a pochi anni prima della morte.
Qui troviamo episodi di vita quotidiana, riflessioni sullo studio, abbozzi di opere future e spunti creativi. Lo stile è diretto e funzionale, con abbreviazioni, neologismi e un linguaggio molto vicino all'orale.
💡 Ricorda: Zibaldone e lettere sono fondamentali per capire come nascono e si sviluppano le idee che poi diventano poesia e filosofia.