Le Rime e la Scrittura Autobiografica
Le rime alfieriane, prevalentemente sonetti, nascono come sfogo sentimentale legato a occasioni concrete. Alfieri riprende da Petrarca l'immagine dell'io lacerato, ma porta il conflitto a tensione violenta ed esasperata.
Il linguaggio è aspro e spezzato, opposto alla limpidezza petrarchesca. Domina il tema amoroso, ma di un amore lontano e irraggiungibile che genera tormento. Alla tematica sentimentale si mescola quella politica, con linguaggio vicino alle tragedie.
La morte ricorre come immagine tetra e ossessiva, non negativa ma liberatoria. I paesaggi preferiti sono aspri, selvaggi, tempestosi - riflesso della disposizione d'animo cupa e angosciata.
La "Vita di Vittorio Alfieri da Asti" (iniziata nel 1790, pubblicata nel 1806) rappresenta il culto dell'intensa personalità. Divisa in epoche (Purizia, Adolescenza, Giovinezza, Virilità), ricostruisce il delinearsi della vocazione poetica vista come conversione letteraria che dà senso all'esistenza.
Autobiografia: Alfieri vuole mostrare come un'intera vita si organizzi intorno alla scoperta della vocazione poetica, anticipando il soggettivismo romantico.