L'Errare e l'Indagine sull'Uomo
L'errare dei paladini nell'Orlando Furioso ha tre dimensioni fondamentali: materiale (allontanarsi fisicamente da Parigi abbandonando Carlo Magno), morale (tradire i doveri cristiani), e intellettuale (il desiderio ossessivo che diventa follia).
Ariosto ci fa riflettere sul "carattere ingannevole dei nostri desideri" - siamo tutti vittime di illusioni che inseguiamo vanamente. I paladini utilizzano stilemi ricorrenti come "di qua", "di là", "or quinci or quindi", che sottolineano questo movimento circolare e ripetitivo.
Anche se ambientato nel Medioevo, il Furioso diventa un vero "romanzo contemporaneo" che indaga temi tipicamente rinascimentali: il rapporto uomo-fortuna, la molteplicità del reale, la ricerca incessante di cose vane, la fragilità umana e la difficoltà di adattarsi ai capricci della Fortuna.
Questa indagine sull'uomo rivela una nota di pessimismo tipicamente moderna: non esiste una verità assoluta da raggiungere, ma solo desideri che ci ingannano e ci portano a vagare senza meta. È una visione disincantata che riflette la crisi della civiltà rinascimentale di fronte alle guerre e alle invasioni straniere.
L'errare diventa così metafora della condizione umana: siamo tutti alla ricerca di qualcosa che non possiamo raggiungere, in un mondo dominato dal caso e dalla mutevolezza.
Rifletti: Come i paladini di Ariosto, non siamo anche noi spesso vittime dei nostri desideri illusori?