Le opere politiche e letterarie
Il Principe, pubblicato postumo nel 1532, rappresenta l'opera più celebre di Machiavelli. Strutturato in 26 capitoli, affronta diverse tematiche: i tipi di principato e come mantenere il potere capitoli1−11, l'importanza delle milizie proprie capitoli12−14, le qualità del buon governante capitoli15−23 e le cause della perdita del potere capitoli24−26.
Nei Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio, Machiavelli analizza i primi dieci libri dell'opera dello storico romano, espandendo poi le sue riflessioni alla politica contemporanea. L'opera è divisa in tre libri che trattano rispettivamente della politica interna, della politica estera e delle azioni eroiche dei cittadini romani. A differenza de "Il Principe", qui Machiavelli si concentra sul governo repubblicano.
Le Istorie Fiorentine, commissionate dallo Studio di Firenze, raccontano la storia di Firenze dal 1215 fino alla morte di Lorenzo il Magnifico nel 1492. Machiavelli vi descrive le lotte tra fazioni opposte (guelfi contro ghibellini, magnati contro popolani) e critica l'uso di eserciti mercenari, ritenendoli una causa di debolezza per gli stati italiani.
💡 Le idee di Machiavelli furono così rivoluzionarie che "Il Principe" venne inserito nell'Indice dei libri proibiti dalla Chiesa, considerato un'opera cinica sul potere.
La Mandragola, considerata un capolavoro della commedia rinascimentale italiana, racconta la storia di Callimaco che, innamorato della sposata Lucrezia, escogita un piano per conquistarla ingannando il marito Nicia. In quest'opera Machiavelli mostra grande abilità nel descrivere i lati comici dell'esistenza umana e una straordinaria padronanza del linguaggio comico.