Le Altre Opere: Dalla Roba a Nedda
La Roba segna l'abbandono definitivo della nostalgia romantica. Mazzarò incarna il capitalismo selvaggio ottocentesco, capace di accumulare ricchezze immense ma incapace di amore (rimpiange perfino i soldi spesi per il funerale della madre!).
Mastro don Gesualdo racconta l'ascesa sociale di un muratore che sposa una nobile decaduta, Bianca Trao. Il protagonista finisce escluso da entrambi i mondi: troppo popolano per i nobili, troppo nobile per il popolo. Muore solo, vedendo dilapidare le sue ricchezze.
Nedda presenta già tutti i temi del Verismo maturo: miseria, fatica, morte. La protagonista perde il marito, non trova lavoro perché ragazza madre, e alla fine ringrazia la Madonna quando la figlia muore, perché le ha risparmiato una vita di stenti.
L'Amante di Gramigna racconta l'amore impossibile tra Peppa e il bandito Gramigna. Peppa abbandona tutto per seguirlo, ma finisce in prigione e in miseria, dimostrando ancora una volta che l'amore non salva dal destino di sconfitta.
📚 Messaggio finale: In tutte le opere veriste di Verga, il tentativo di cambiare la propria condizione porta sempre alla rovina - è il pessimismo assoluto dell'autore!