I Viaggi e gli Ultimi Anni
Il 1819 è un anno cruciale: Leopardi tenta di fuggire da Recanati ma viene scoperto dalla famiglia. Questo fallimento segna il passaggio "dal bello al vero" - dalla poesia di immaginazione alla filosofia. È in questo periodo che compone i piccoli idilli (tra cui "L'infinito") e inizia lo Zibaldone.
Nel 1822 va finalmente a Roma, ma rimane deluso dalla città eterna. L'unico posto che lo emoziona è il Gianicolo, dove è sepolto Torquato Tasso. Successivamente visita Milano, Bologna e Firenze, sempre alla ricerca di ispirazione.
A Pisa nel 1828 trova pace e inizia a comporre i grandi idilli, tra cui "A Silvia". Ma la salute lo costringe a tornare a Recanati per "16 mesi di notte orribile" - così definisce questo periodo di depressione totale.
Dopo aver lasciato per sempre Recanati, si trasferisce a Firenze dove incontra Fanny Targioni Tozzetti (il suo ultimo amore, non corrisposto) e l'amico Antonio Ranieri. Gli ultimi anni li passa a Napoli con la famiglia Ranieri, dove scrive le sue opere più mature come "La ginestra". Muore tra le braccia di Antonio il 17 giugno 1833, a soli 35 anni.
Curiosità: I "16 mesi di notte orribile" a Recanati sono considerati il periodo più buio della vita di Leopardi, ma paradossalmente molto produttivo dal punto di vista artistico.