La lirica provenzale: l'arte dei trovatori
Nel XII secolo, le corti della Provenza diventano il laboratorio dell'amore cortese. I trovatori sono artisti completi: compongono testi e musica, esibendosi dal vivo. Nomi come Guglielmo IX d'Aquitania e Arnaut Daniel creano una tradizione poetica che conquista l'Europa.
Con 2542 componimenti conservati, la poesia trobadorica segue rituali precisi: adorazione della donna, desiderio insoddisfatto, timore delle diffamazioni. Ma non solo amore - anche politica, guerra e satira trovano spazio.
La complessità formale è impressionante: linguaggio raffinato, metrica elaborata, artifici retorici. Le forme includono canzoni d'amore, sestine, sirventesi. Due stili si distinguono: il trobar cius (elaborato e oscuro) e il trobar leu (limpido e aggraziato).
Il declino arriva nel XIII secolo con la guerra contro gli albigesi, ma l'eredità sopravvive. I trovatori si dispersono in Spagna e Italia, dove nascono imitatori locali. In Italia, all'inizio del Duecento, si forma un gruppo di poeti che adotta temi e forme trobadoriche, preparando il terreno per Dante.
L'eredità: La lirica provenzale è il DNA della poesia italiana - senza i trovatori non avremmo avuto né la scuola siciliana né lo stil novo.