L'amor cortese nel Medioevo
L'amor cortese è un sentimento aristocratico nato nelle corti del Basso Medioevo insieme alla poesia trobadorica. Questo amore è concepito solo dai cuori nobili e gentili ed è caratterizzato dall'eroismo: il cavaliere ama e si mette al servizio di una dama che appartiene a un altro uomo.
Non c'è amore senza cortesia. Il desiderio di possedere la donna amata è soddisfatto attraverso la devozione assoluta. Questo amore per la dama riflette il rapporto tra il vassallo e il suo re, ma può essere così intenso da spingere il cavaliere a tradire la fiducia del proprio signore, causando conflitti interiori.
Caratteristiche dell'amor cortese
L'amor cortese è una concezione apparsa nel XII secolo. Gli elementi che lo caratterizzano sono:
- Il culto della donna, vista dall'amante come un essere irraggiungibile, degno di venerazione.
- Una posizione di inferiorità dell'uomo rispetto alla donna amata: l'amante si presenta come suo umile servitore, prestando omaggio e rimanendo in adorazione di fronte a lei.
- L'amore è inappagato: l'amante non chiede nulla in cambio dei suoi servigi, il possesso della donna è irraggiungibile.
- Genera sofferenza ma anche gioia.
- Ingentilisce l'animo: l'esercizio di devozione alla donna porta ad un raffinamento interiore.
Altri aspetti dell'amor cortese
L'amore cortese anche si svolge al di fuori del matrimonio, e il nome della donna amata non viene pronunciato per non disonorarla. Inoltre, si può presentare un conflitto tra amore e religione, poiché la chiesa condanna l'amor cortese come fonte di peccato, generando in chi lo prova un senso di colpa.
Questo conflitto verrà superato da Dante tramite l'annullamento dell'amor cortese, dimostrando che si trattava di un valore secolare.
