Le innovazioni della poesia siciliana
Le differenze tra la poesia siciliana e quella provenzale sono sostanziali. La prima grande distinzione riguarda il rapporto tra poesia e musica: mentre i componimenti provenzali erano destinati ad essere cantati dai giullari nelle piazze, la poesia siciliana è pensata per essere letta da un pubblico colto di corte.
Cambia anche il destinatario: non più il popolo ma un'élite culturale che vede nella poesia una forma di intrattenimento raffinato. Questa diversa destinazione influenza anche le strutture metriche, che si riducono a tre principali forme: canzone, canzonetta e sonetto.
La canzone diventa la forma più elevata e illustre, particolarmente adatta al pubblico cortese. A differenza del modello provenzale, che mantiene le stesse rime in tutte le stanze, la canzone siciliana varia le rime. La canzonetta ha invece una struttura più dialogica e narrativa, con argomenti meno elevati.
Il sonetto, inventato da Giacomo da Lentini, è forse l'innovazione più duratura della Scuola Siciliana. Caratterizzato da due quartine e due terzine, tratta di temi filosofici, morali e amorosi e diventerà una delle forme poetiche più utilizzate nella letteratura italiana di tutti i tempi.