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Italo Svevo- Mappe

5/3/2023

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Nasce a Trieste nel 1861 da madre
italiana e padre tedesco di origini
ebraiche. In quell'anno vi fu l'unità d'italia,
ma trieste non ne face

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Nasce a Trieste nel 1861 da madre italiana e padre tedesco di origini ebraiche. In quell'anno vi fu l'unità d'italia, ma trieste non ne faceva ancora parte poiché era sotto il dominio austriaco. Il suo vero nome è Hector Aron Schmitz, ma sceglie lo speudonimo Italo Svevo per indicare la doppia natura delle sue origini e della formazione culturale Trieste viveva in un clima economico favorevole ed il padre di Svevo aveva raggiunto un buona solidità finanziaria e voleva che anche il figlio lo seguisse. Naque così in lui l'interesse per la letteratura: ebbe però una formazione disordinata da autodidatta. Gli scrittori di cui rimase affascinato sono quelli definiti da lui come "gli scrittori di cose". Ecco il 2° motivo conflitto interiore: a causa del crack finanziario del padre, Svevo fu costretto a trovare un lavoro, divenendo corrispondente della Union Bank di Vienna (in Trieste) a di 19 anni Italo Svevo Italo = Italiano Dunque Svevo si sente italiano, ma in realtà ha una carta d'identità austriaca. Ecco il suo 1° motivo di conflitto interiore Vita H Svevo = Svevia, una regione Tedesca Svevo frequentò prima un collegio in Baviera (5 anni) e successivamente un istituto commerciale a Trieste, capendo che il commercio non era la sua strada Studia anche i grandi filosofi dell'800: Darwin, Marx, Nietzsche, ma l'influenza più grande fu quella di Schopenhauer, un ponte che lo portò verso le teorie psicoanalitiche di Freud lavorandovi per 19 anni....

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Didascalia alternativa:

Un rifugio dal lavoro era la biblioteca civica nella quale tutte le sere si ritirava per leggere la letteratura italiana. Frutto di queste letture fu il suo primo romanzo, "Una vita" pubblicato nel 1892, risultato un fiasco. Svevo ha grandi velleità letterarie, ma non trova successo, così decide di smettere di scrivere. Il problema dei fallimenti stava nella lingua utilizzata: 4° motivo di conflitto interiore Egli parla a lavoro tedesco, a casa il dialetto triestino e fatica così ad esprimersi in italiano. Scrive in italiano utilizzando costruzioni tedesche con metafore legate al campo commerciale Il primo fu nel 1906 con un giovane 24 enne che gli impartiva lezioni di inglese. I giovani si scambiano i rispettivi componimenti ed il giovane incuriosito chiede in prestito i due volumi, trovando interesse. Il giovane era James Joyce, un faro della letteratura inglese. A causa della guerra però Joyce dovette ritornare in patria, ma il rapporto tra i due non si interruppe. Infatti è proprio grazie a lui che i suoi romanzi vengono accolti in Inghilterra ed inizia ad acquisire fama. Dopo la fine della prima guerra mondiale, Svevo nel 1923 pubblica il suo terzo romanzo, "La coscienza di Zeno". Manda il romanzo a Parigi all'amico Joyce, il quale fa conoscere Zeno. In Italia però Svevo viene visto diversamente. L'unica eccezione però era un poeta: Eugenio Mondale il quale si rende conto del vero valore di Svevo. MATTEO CASTRONOVO Nel 1898 ci riprova e pubblica il suo secondo romanzo, "Senilità", che risultò anch'esso un fiasco: questo era il suo 3° motivo di coflitto interiore. Nel frattempo si sposa con Livia Veneziani, grazie al quale Svevo cambiò mestiere, lavorando per l'azienda del suocero, viaggiando in Europa Due avvenimenti segnarono la vita di Svevo: Il secondo influente fu Sigmund Froid. Svevo si avvicinò a lui grazie al cognato, che malato mentalmente stava sperimentando una nuova cura, la psicoanalisi, che però riscontrava risultati effimeri. Svevo affermò invece che per gli autori questa nuova disciplina potesse risultare decisiva per sondare ancora più in profondità l'animo umano Ma proprio quando stava iniziando ad acquisire fama nel suo paese, l'11 settembre del 1928 ha un incidente stradale presso Motta di Livenza dove muore. Lascia cosi incompiuto il suo 4° romanzo Attraverso i suoi romanzi cerca di trovare risposte diverse al problema dell'adattamento: "è possibile vivere integrandosi nella società moderna?" Ţ Svevo studia molto approfonditamente: Ţ Da qui deriva il fatto che tutti i personaggi protagonisti dei romani tendono ad autogiustificarsi, cioè a mentire a se stessi e agli altri. La vita sociale è un processo continuo di auto-inganno. Una Vita Primo romanzo, ebbe pochissima risonanza e narra le vicende di Alfonso Nitti, che a causa della sua inettidudine compirà delle scelte sbagliate. Alfonso è un borghese intellettuale in contrasto con la società triestina, che si rifugia dalle sue mancanze di un mondo fittizzio. Entra in contatto ed in contrasto con: II signor Maller e Macario Il direttore di banca in cui lavora Alfonso Pensiero Rivale di Alfonso, l'anti-inetto Darwin Svevo applica il darwinismo sociale: per vivere bisogna adattarsi ad una struttura sociale già preesistente e chi non riesce finisce per essere emarginato. Schopenhauer Scoprì prima di Freud l'esistenza dell' inconscio. Tutti i nostri comportamenti sono dettati dalla "volontà", un impulso interiore irrazionale e spontaneo. Non siamo mai consapevoli di ciò che facciamo prima di farlo, ma solo dopo averlo fatto. La ragione allora può comprendere i nostri atti a posteriori. La narrazzione è in terza persona, ma il lettore vede le vicende dal punto di vista di Alfonso; tuttavia ritroviamo l'intromissione del narratore che si pone in opposizione Italo Svevo Il tema principale è la psiche, che diventa un vero e proprio labirinto Ottiene la mano di Annetta, l'amata di Alfonso Opere Poetica Questa realtà che si presenta è sempre autobiografica, una vera e propria autoanalisi. Per questo tutti e tre i suoi romanzi presentano quattro grandi caratteristiche in comune: Primo Elemento Il protagonista è un inetto (antieroe) un uomo che fatica ad adattarsi alla società. È un uomo colto e sensibile, ma indeciso. Non sceglie mai e quando lo fa, sbaglia. Ha sempre la stessa età e svolge la professione dell'autore. Secondo Elemento La presenza di un rivale, l'opposto dell'inetto, ovvero è un vincente. Un anti-inetto che fa risaltare ancora di più l'inettitudine del protagonista. Senilità . Secondo romanzo, ebbe ancor meno suc- cesso. Qui i personaggi sono due inetti, Emilio Brentani e la sorella Amalia, e due gli anti-inetti Stefano Balli e la donna amata Angiolina. • Emilio fidanzato Angiolina, ascura la sorella; Angelina però attratta dall'amico Stefano, tradisce Emilio. La sorella Amalia è anche lei innammorata segretamente di Stefano, ma questo amore non è corrisposto. • Amalia si ammalò e morì, così Emilio cacciò dalla sua vita Angelina, conducendo una vita passiva ed incapace di agire (periodo della Senilità). MATTEO CASTRONOVO Il romanzo scritto dall'autore è ritenuto come un romanzo analisi. Per Svevo il romanzo è prima di tutto conoscenza, non arte. Anche la lingua utilizzata diventa analitica e tesa. Presenta inoltre la realtà con il linguaggio della realtà. Terzo Elemento La presenza di una donna amata che puntualmente non corrisponde l'amore del protagonista, ma sceglie e s'innamora dell'amico rivale. Quarto Elemento La sofferenza amplificata dalla morte di un familiare. Nel primo romanzo si tratta della madre, nel secondo della sorella e nel terzo del padre. La coscienza di Zeno • Terzo romanzo, che acquisì successo, si focalizza sui personaggi adottando soluzioni nuove; nei vari capitoli le vicende non sono narrate in ordine crologico, ma in base ai temi trattati: il vizio del fumo, la morte del padre, il matrimonio, l'amante, l'attività commerciale e la psicanalisi. • L'inetto è Zeno, in conflitto con il padre: sposa una donna di cui non è innammorato e arriva a costatare che non è utile superare il male che sente dentro, in quanto il disagio interiore accomuna tutta l'umanità.