I significati allegorici e la figura di Virgilio
Tutta la scena iniziale è ricca di significati allegorici. Il colle rappresenta la via della felicità terrena raggiungibile attraverso la ragione e le virtù cardinali. Il sole simboleggia Dio e la sua grazia divina, mentre la selva oscura è metafora del peccato e dell'allontanamento dalla retta via.
Le tre bestie incarnano i vizi principali: la lonza è la lussuria, il leone la superbia e la lupa l'avarizia. Quest'ultima è considerata da Dante il peccato peggiore, causa di disordini politici e morali nella società del suo tempo. È interessante notare come Dante sia contemporaneamente protagonista e autore del poema: come protagonista è incerto e timoroso, mentre come autore è consapevole e sicuro.
Virgilio rappresenta l'allegoria della ragione umana. Può guidare Dante attraverso l'Inferno e il Purgatorio, ma non nel Paradiso, essendo un pagano vissuto prima di Cristo e quindi collocato nel Limbo. La ragione che Virgilio rappresenta è sufficiente per le virtù cardinali ma non per raggiungere la beatitudine eterna, per la quale servirà Beatrice.
La profezia del veltro versi100−111 annuncia l'arrivo di un salvatore che sconfiggerà la lupa e rinnoverà politicamente e socialmente l'Italia. Questo misterioso veltro, nutrito di sapienza, carità e amore, non sarà interessato ai beni materiali ma solo a quelli spirituali, portando così la redenzione al mondo corrotto.
Da ricordare: La vita umana è presentata come un cammino di purificazione verso la salvezza, e ogni persona è paragonata a un pellegrino che deve compiere questo percorso per ottenere la redenzione.