Il Canzoniere di Saba
Il Canzoniere riprende consapevolmente Petrarca nel titolo e nella struttura. Saba ha il coraggio di utilizzare parole della tradizione, recuperando punteggiatura, enjambement e modelli classici in chiave moderna.
I temi fondamentali sono la città di Trieste, il "piccolo Berto" (riconciliarsi con il sé bambino), l'amore per la moglie e la malattia come sofferenza esistenziale. Trieste diventa quasi una donna amata, soprattutto nella sua parte più popolare e trasandata.
"A mia moglie" (1909-10) è il capolavoro di questa poetica onesta. Saba non trova donna degna di essere paragonata alla moglie, quindi la associa alle femmine di tutti gli animali che conducono a Dio: gallina, giovenca, cagna, coniglietta, rondine, formica.
Il linguaggio utilizza enjambement snodati e frasi volontariamente stigmatizzate. L'interpretazione freudiana è evidente: cercando la madre assente, Saba la trova nella moglie che lo ha salvato.
"A mia moglie" dimostra che la poesia più semplice può essere anche la più profonda, quando nasce da sentimenti autentici.