Guerra civile tra Cesare e Pompeo
La morte di Crasso e quella di Giulia, figlia di Cesare e moglie di Pompeo, portarono al fallimento del triumvirato. A Roma, dopo la morte del tribuno Clodio durante dei disordini, il Senato nominò Pompeo come unico console, avvicinandolo alla fazione senatoriale.
Il Senato, ora alleato con Pompeo, si oppose a Cesare chiedendogli di tornare a Roma come semplice cittadino, abbandonando l'esercito e il comando della Gallia. Cesare rifiutò e nel 49 a.C. attraversò il fiume Rubicone (confine sacro di Roma) con il suo esercito, dando inizio alla guerra civile.
Pompeo, insieme al Senato, fuggì da Roma mentre Cesare conquistava rapidamente l'Italia. Dopo aver sconfitto le forze pompeiane in Spagna, Cesare affrontò Pompeo nella decisiva battaglia di Farsalo (48 a.C.) in Grecia, vincendo nettamente.
Pompeo fuggì in Egitto cercando protezione dal re Tolomeo XIII, che però lo fece uccidere per ingraziarsi Cesare. Ironicamente, quando Cesare giunse in Egitto, si indignò per l'uccisione di un romano e condannò a morte Tolomeo, favorendo l'ascesa di sua sorella Cleopatra, che diventò l'amante di Cesare e madre di suo figlio Cesarione.
🌟 Svolta storica: L'attraversamento del Rubicone da parte di Cesare (da cui il detto "passare il Rubicone") segnò un punto di non ritorno nella storia romana, portando alla fine della Repubblica.