La poetica dell'impersonalità
La prefazione a "L'amante di Gramigna", scritta come lettera all'amico Salvatore Farina, è un testo fondamentale per comprendere la poetica verghiana. Qui Verga espone la sua teoria dell'impersonalità: "l'opera deve sembrare che sia fatta sé" - deve apparire oggettiva e spontanea, senza l'intervento dell'autore.
Lo scrittore deve eclissarsi dal racconto, presentando "il fatto nudo e schietto" senza filtrarlo attraverso la propria visione. Per ottenere questo effetto, Verga utilizza un lessico popolare, non raffinato, e una struttura sintattica colloquiale. Il narratore tradizionale viene sostituito da una "voce narrante anonima" che adotta la visione del mondo e il modo di esprimersi dei personaggi stessi. Questa tecnica, definita regressione, conduce allo straniamento: la realtà viene proposta da un punto di vista insolito, in un certo senso deformandola per renderla più autentica.
I Malavoglia e il ciclo dei Vinti
I Malavoglia, pubblicato nel 1881, è il primo romanzo del ciclo dei Vinti, un ambizioso progetto composto da cinque romanzi (di cui solo due completati) che intendeva rappresentare gli effetti del progresso in ogni classe sociale.
Nella prefazione al romanzo, che funge da manifesto per l'intero ciclo, Verga esprime la sua visione del progresso. Lo definisce come la "ricerca del meglio", il tentativo di migliorare le proprie condizioni materiali di vita. Il progresso, visto da lontano, appare come una "fiumana" con effetti grandiosi e positivi, ma osservato da vicino produce inevitabilmente dei "vinti" - coloro che soccombono nella lotta per la vita.
💡 La visione del progresso di Verga è fortemente influenzata dal darwinismo sociale: nella società, come in natura, sopravvivono solo gli individui che meglio si adattano all'ambiente, mentre gli altri sono destinati a soccombere.
Verga ribadisce il principio dell'impersonalità: l'autore non deve mai giudicare, ma limitarsi a rappresentare la realtà in modo oggettivo, utilizzando un metodo di indagine scientifico. Lo stile deve essere coerente con ciò che viene rappresentato, adattandosi ai diversi ambienti sociali che intende descrivere nei vari romanzi del ciclo.