Giovanni Verga è il massimo esponente del Verismo italiano, movimento letterario di fine Ottocento ispirato al Naturalismo francese. Le sue opere rappresentano in modo oggettivo e crudo la realtà sociale della Sicilia, con particolare attenzione agli umili e ai "vinti". Tra le sue opere più importanti troviamo le raccolte di novelle "Vita dei campi" e "Novelle rusticane", e i romanzi "I Malavoglia" e "Mastro-don Gesualdo", parte del ciclo incompiuto "I Vinti". Lo stile di Verga si caratterizza per l'impersonalità narrativa e l'uso di un linguaggio vicino al dialetto siciliano.
• Il Verismo si diffonde in Italia alla fine dell'800, ispirandosi al Naturalismo francese ma adattandosi al contesto italiano
• Le opere veriste rappresentano oggettivamente la realtà sociale, spesso regionale, con toni pessimistici
• Verga è il principale autore verista, insieme a Capuana, De Roberto e Deledda
• La produzione di Verga si evolve da romanzi storici e romantici a opere veriste come "Nedda" e le raccolte di novelle
• I temi principali sono la lotta per la sopravvivenza e la sconfitta degli umili contro un destino avverso