Le opere giovanili e lo Zibaldone
Durante i sette anni di "studio matto e disperatissimo" (1809-1816), Leopardi scrisse un'enorme quantità di opere: traduzioni, 2 tragedie, 23 dissertazioni filosofiche, poesie di vario genere. Tra le più significative il "Saggio sopra gli errori popolari degli antichi".
Si dedicò alle traduzioni dei classici (Batracomiomachia, Odissea, Eneide) e compose le prime poesie importanti come "Il primo amore", "All'Italia" e "Sopra il monumento di Dante", dove compaiono già i temi del dolore e della bellezza.
Lo Zibaldone titolodatodaglieditorinel1898−1900 significa letteralmente "mescolanza confusa". Era concepito come magazzino di materiali per opere future, ma rivela una lingua spontanea e diretta di chi scrive per se stesso.
L'itinerario filosofico si divide in quattro fasi principali: la teoria del piacere (1820-21), la scoperta che anche gli antichi conoscevano il dolore, l'influenza dei filosofi settecenteschi verso materialismo e meccanicismo, e infine la rinuncia definitiva alle speranze religiose verso l'ateismo.
💡 Punto cruciale: Dal pessimismo storico (l'infelicità dipende dal distacco dalla natura) Leopardi passa al pessimismo cosmico (l'infelicità è connaturata all'esistenza umana).