I Canti: dalle canzoni alla Ginestra
L'opera poetica di Leopardi si divide in fasi molto diverse. Le prime canzoni (1818-21) sono solenni e classicheggianti, parlano di temi civili e criticano l'epoca presente incapace di azioni eroiche.
Gli idilli (1819-21) sono completamente diversi: linguaggio semplice, temi intimi, rappresentazione soggettiva della realtà. "L'infinito" è l'esempio perfetto - da una siepe nasce una meditazione sull'idea di infinito.
Dopo anni di silenzio poetico dedicati alle Operette Morali, nel 1828 torna a scrivere versi con "Il risorgimento" e "A Silvia". Nascono così i grandi idilli (1828-30): "La quiete dopo la tempesta" e "Il sabato del villaggio" che riprendono il linguaggio degli idilli con maggiore maturità.
Il ciclo di Aspasia (dopo il 1830) segna una svolta: poesia più dura, linguaggio aspro, sintassi spezzata. Nasce dalla delusione amorosa per Fanny.
"La ginestra" (1836) è il testamento spirituale di Leopardi. Qui propone una nuova idea di progresso basata sulla solidarietà umana - se gli uomini riconoscessero la loro comune fragilità, potrebbero unirsi contro il vero nemico: la natura ostile.
💡 Ricorda: La Ginestra non è pessimista ma propositiva - dalla consapevolezza del male può nascere la solidarietà tra gli uomini.