Vita
Giacomo Leopardi nasce nel 1798 a Recanati, che all'epoca si trovava sotto lo Stato Pontificio. Figlio del Conte Monaldo, appartiene a una famiglia nobile ma decaduta economicamente, in un ambiente conservatore ed isolato, con una madre severa e poco affettiva che gestisce il patrimonio familiare. Leopardi è un bambino prodigio, educato da precettori che faticano a stargli dietro e studio autonomamente nella biblioteca paterna dove trova principalmente libri conservatori. La sua salute cagionevole lo conduce in "7 anni di studio matto e disperatissimo", come da lui definito, durante i quali inizia una corrispondenza con Pietro Giordani, esponente della fazione neoclassica. La sua salute precaria lo costringe a momenti di cecità momentanea, particolarmente difficili per lui dato il suo attaccamento alla lettura e allo studio. Protetto dalla famiglia a causa della sua salute, cerca di fuggire, ma non ci riesce. Successivamente si reca a Roma, a Milano e infine a Bologna, Firenze e Pisa, dove la sua salute peggiora e dove conosce diverse persone, tra cui Antonio Ranieri, uno scrittore Napoletano esule che lo ospiterà a Napoli durante gli ultimi anni della sua vita. Giacomo Leopardi muore nel 1837 e viene sepolto a Mergellina, vicino a Virgilio.
Il pensiero leopardiano
Il tema centrale del pensiero di Leopardi è l'infelicità e la vita umana caratterizzata dal dolore, che si evolve in diverse fasi:
- Punto di partenza (1820): "la teoria del piacere", emersa nello "Zibaldone", in cui si afferma la convinzione che l'uomo sia stato creato con un desiderio infinito di piacere e felicità, ma essendo una creatura mortale, non potrà mai realizzarlo, causando così una costante infelicità.
- 1^ tappa: pessimismo storico, con la contrapposizione tra l'età antica e quella attuale, sostenendo che gli uomini antichi erano più felici perché la natura aveva loro fornito illusioni e immaginazione, mentre con il progresso la ragione ha privato gli uomini della possibilità di illudersi. L'uomo si trova di fronte a "l'arido vero", diventando più progredito ma anche più infelice, poiché la causa dell'infelicità è la ragione.
- 2^ tappa: pessimismo cosmico, una convinzione più totale e assoluta, affermando che l'infelicità riguarda tutte le creature viventi, poiché la natura crea e distrugge senza interessarsi della felicità dell'uomo, quindi la causa dell'infelicità è la natura stessa.
- 4^ tappa: pessimismo eroico o titanico, in cui si propone di accettare la propria sorte con coraggio ed eroismo "titanico", invitando gli uomini a unirsi per superare le insoddisfazioni.
Opere
- Lo "Zibaldone": un diario composto da più di 400 pagine, scritto nel corso della sua vita, contenente pensieri filosofici, annotazioni, ragionamenti e argomenti vari.
- Paralipomeni della Batracomiomachia: poemetto.
Il pensiero di Leopardi è caratterizzato da una profonda riflessione sull'infelicità e il dolore, condividendo una visione pessimista della vita umana, il tutto espresso attraverso le varie fasi del suo pensiero, che ne fanno uno degli autori più influenti e importanti della letteratura italiana.
