La Teoria della Visione e del Suono
Leopardi sviluppa una vera teoria della visione: è piacevole la vista impedita da un ostacolo - una siepe, un albero, una torre. Come dice lui stesso, "in luogo della vista, lavora l'immaginazione e il fantastico sottentra al reale".
Lo stesso vale per i suoni suggestivi: un canto che si allontana, un canto che arriva da una stanza chiusa, il vento tra le fronde. Tutto ciò che è vago stimola la nostra capacità immaginativa.
Gli antichi avevano un vantaggio su di noi: erano più vicini alla natura e quindi più capaci di illusioni. I moderni, dominati dalla ragione, possono provare queste sensazioni solo attraverso la "poesia sentimentale".
Le rimembranze della fanciullezza sono fondamentali: da bambini tutto ci appare vago e indefinito, tendendo naturalmente all'infinito. Da adulti, molte immagini che ci colpiscono sono in realtà ricordi inconsci dell'infanzia.
Intuizione geniale: L'indefinito ci dà una sensazione simile a quella dell'infinito - se non possiamo raggiungere l'infinito reale, ci rifugiamo in quello immaginato.