Le Opere
Galileo non si interessò solo alle materie scientifiche, ma anche alla letteratura, nutrendo una particolare passione per Dante, Ariosto e Tasso. Le sue scoperte astronomiche, documentate nel "Siderum Nuncius", fornirono prove concrete a sostegno della teoria copernicana, innescando un acceso confronto con la Chiesa.
Particolarmente significative furono le quattro lettere copernicane sul rapporto tra scienza e fede, in cui Galileo difendeva l'autonomia della conoscenza scientifica. In queste lettere, proponeva un'interpretazione storicista delle Sacre Scritture, sostenendo che i passi apparentemente in contrasto con le teorie copernicane dovessero essere compresi alla luce delle conoscenze disponibili all'epoca della loro stesura.
Questa posizione era rivoluzionaria: Galileo suggeriva che la Bibbia insegnasse "come si va in cielo, non come va il cielo", separando così la sfera religiosa da quella scientifica in un'epoca in cui tale distinzione era considerata inaccettabile dalle autorità ecclesiastiche.