Ossi di seppia: la raccolta d'esordio
Ossi di seppia esce nel 1925 grazie all'editore antifascista Piero Gobetti. Il titolo originale doveva essere "Rottami", ma Montale sceglie gli ossi di seppia perché rappresentano perfettamente la condizione umana: conchiglie gettate dal mare sulla spiaggia, come l'uomo è gettato nell'esistenza senza una guida.
Il tema dominante è il male di vivere, espresso attraverso correlativi oggettivi - oggetti concreti che dovrebbero far provare al lettore le stesse emozioni del poeta. Il linguaggio è asciutto, dissonante, lontano dall'armonia tradizionale.
La raccolta si divide in quattro sezioni: Movimenti opposizionemare−terra, Ossi di seppia (il male di vivere), Mediterraneo (distacco dal mare) e Meriggi e ombre (ricerca di salvezza attraverso l'amore femminile, che però si rivela illusoria).
💡 Punto chiave: La "divina indifferenza" stoica è l'unica risposta possibile al meccanicismo universale e alla crisi di identità dell'uomo moderno.