I personaggi e la struttura
Il dolore di Maria segue un andamento "a onde": inizia con una disperazione straziante che gradualmente si trasforma in una sofferenza più rassegnata. Questa rappresentazione psicologica rende il personaggio incredibilmente realistico e vicino alla nostra esperienza.
Il messaggero funge da cronista degli eventi, riportando a Maria ogni dettaglio della tortura inflitta al figlio. Non risparmia nulla, amplificando così la partecipazione emotiva sia della madre che degli spettatori.
Gesù, nonostante la sofferenza, mantiene una consapevolezza divina che diffonde pace. Il dialogo con la madre risulta intimo e umano, soprattutto quando affida Maria a Giovanni, mostrando preoccupazione per il suo "cuore infranto".
💡 Prova a immaginare questa scena come un moderno dramma teatrale: ogni personaggio porta una prospettiva diversa dello stesso evento traumatico!
La struttura dell'opera rivela un'attenzione simbolica ai numeri: le 33 strofe rappresentano gli anni di Cristo, con le tre strofe della crocifissione poste al centro dell'opera. Iacopone considera infatti la crocifissione il fulcro del cristianesimo.
Il linguaggio è volutamente semplice e popolare, con una sintassi elementare che rendeva il testo accessibile a tutti, rappresentando un importante esempio dell'uso del volgare in letteratura.