Luigi Pirandello: La Crisi dell'Identità Umana
Quante facce hai? Per Luigi Pirandello (1867-1936) ogni persona ne ha infinite! L'autore siciliano, Premio Nobel 1934, rivoluziona letteratura e teatro esplorando la disgregazione dell'io - l'idea che la nostra identità non sia unica ma frammentata.
Il relativismo pirandelliano sostiene che non esiste una verità oggettiva: ognuno interpreta la realtà a modo suo. Questo rende impossibile la comunicazione tra gli uomini e aumenta il senso di solitudine. La famiglia e il lavoro diventano "trappole" soffocanti.
La poetica dell'umorismo è il "sentimento del contrario" - non il semplice ridere ma la compassione verso le contraddizioni umane. Pirandello vuole svelare il lato nascosto della realtà, mostrare come dietro ogni "maschera" sociale si nasconda il vero io.
I romanzi principali sono "Il fu Mattia Pascal" e "Uno, nessuno, centomila". Mattia Pascal, creduto morto, cerca di creare una nuova identità ma scopre di non essere più "nessuno". Vitangelo Moscarda realizza di essere "centomila" persone diverse nell'immaginazione degli altri.
Il metateatro è l'innovazione più geniale: "teatro nel teatro" dove si rompe la divisione tra palcoscenico e pubblico, svelando la finzione teatrale. Pirandello attraversa cinque fasi creative, dal verismo giovanile al surrealismo finale, sempre criticando la civiltà moderna delle macchine.
💡 Concetto chiave: La "forma" sono le convenzioni sociali che imprigionano la "vita" - solo attraverso la follia si può evadere da questi schemi!