Fonti, stile e ricezione dell'opera
Beccaria si ispira ai grandi pensatori illuministi: Montesquieu, Rousseau, Locke e Hume. Rielabora le loro idee creando un'opera originale che unisce rigore razionale e passione civile.
Il suo stile è unico: combina ragione e sentimento, soprattutto quando parla di tortura e pena di morte. Mostra come la filosofia possa vincere su paure e angosce dell'Ancien Régime. Il ritmo è misurato e composto, ma la carica emotiva colpisce profondamente il lettore.
Il successo è immediato e straordinario: in soli due anni escono sei edizioni! L'opera viene tradotta in inglese, francese, tedesco e spagnolo. Voltaire, d'Alembert e Diderot la elogiano pubblicamente.
L'influenza è enorme: Caterina II di Russia e altri Stati europei riformano i loro codici penali seguendo i principi di Beccaria. È una vera rivoluzione giuridica che attraversa l'Europa.
Naturalmente arrivano anche le critiche. Il monaco Ferdinando Facchinei attacca violentemente l'opera, considerandola pericolosa per l'ordine sociale. La Chiesa cattolica la mette all'Indice dei libri proibiti nel 1766.
I fratelli Verri difendono Beccaria con intelligenza e ironia nella loro "Risposta". Nonostante la censura ecclesiastica, il trattato continua a diffondersi e influenzare il pensiero fino ai giorni nostri.
💡 L'eredità: Le idee di Beccaria sono alla base dei moderni sistemi giuridici democratici e dei diritti umani.