La notte tormentata di don Abbondio e l'arrivo di Renzo
Don Abbondio ha passato una notte da incubo, molto diverso dal coraggioso principe di Condé che dormiva sereno prima delle battaglie. Il povero curato si rigira nel letto pensando a quattro possibili soluzioni: sposare comunque i ragazzi, confessare tutto a Renzo, fuggire, oppure prendere tempo sfruttando il divieto di matrimoni durante l'Avvento.
La mattina arriva Renzo tutto elegante nel suo abito da sposo: cappello con piume colorate, pantaloni larghi e persino un coltello in tasca (dettaglio che ci ricorda quanto fosse violenta l'epoca). È un filatore di seta, orfano ma con una casetta e un poderetto, e sprizza gioia da tutti i pori.
Don Abbondio però inizia subito i suoi giochetti: parla in latino per sentirsi superiore, finge di dimenticare le nozze, poi l'orario, poi si lamenta di star male e infine tira fuori la scusa dei documenti mancanti. Renzo gli concede una settimana invece delle due richieste, ma qualcosa non gli torna.
💡 Nota bene: Il latino che usa don Abbondio non è cultura vera, ma un modo per opprimere e intimidire chi non ha avuto la sua istruzione!