L'inizio del viaggio dantesco
Dante si risveglia in una selva oscura, simbolo della condizione di peccato in cui è caduto. All'alba riesce a scorgere un colle illuminato dal sole, che rappresenta la via della salvezza. Mentre tenta di salire verso questa luce, il suo cammino viene ostacolato da tre fiere minacciose.
Le tre bestie che bloccano Dante sono la lonza (che riesce inizialmente a superare grazie alla speranza), il leone e infine la terribile lupa che lo fa retrocedere disperato verso la selva. Questi animali simboleggiano i vizi e i peccati che impediscono all'uomo di raggiungere la salvezza.
In questo momento di sconforto appare Virgilio, il poeta latino che Dante ammirava profondamente. Virgilio rimprovera Dante e si offre come guida, spiegando che per sfuggire alla selva dovrà intraprendere un percorso diverso attraverso i regni ultraterreni. Il poeta latino profetizza anche l'arrivo futuro di un veltro (un cane da caccia) che un giorno sconfiggerà la lupa.
Da ricordare! Virgilio anticipa a Dante che non sarà l'unica guida del suo viaggio. Infatti, non potendo accedere al Paradiso in quanto pagano, potrà accompagnarlo solo attraverso Inferno e Purgatorio.
Dante, desideroso di essere salvato, prega Virgilio di guidarlo, esprimendo la volontà di vedere la "porta di San Pietro" (il Paradiso). Il canto si chiude con l'accettazione di Dante di seguire Virgilio in questo straordinario viaggio che attraverserà i tre regni dell'aldilà.