Marino e la Lirica Barocca: L'Arte della Meraviglia
Giovan Battista Marino (1569-1625) è il re della poesia barocca italiana. Nato a Napoli, vive una vita avventurosa tra fughe, duelli (quasi venne ucciso dal rivale Murtola!) e soggiorni alla corte francese di Maria de' Medici.
I marinisti abbandonano completamente il modello di Petrarca. Addio alle donne bionde e angelicate! I poeti barocchi celebrano donne nere, orientali, anziane - la diversità diventa bellezza. Gli oggetti quotidiani, come l'orologio, diventano protagonisti poetici carichi di significato.
Nell'"Orologio da rote" di Ciro di Pers, l'orologio non è un semplice strumento ma un congegno che misura il tempo concesso all'uomo prima della morte. L'atmosfera è cupa, l'orologio viene paragonato a una bomba, con un linguaggio che richiama il "divorare" (rote dentate, età vorace).
Marino trasforma scene quotidiane in esperienze poetiche intense. In "Donna che si pettina", una semplice azione diventa un'avventura marittima: i capelli sono un mare d'oro, il pettine una nave d'avorio, e l'amore tesse catene per i ribelli.
💡 Ricorda: Marino diceva "È del poeta il fin la meraviglia" - il suo obiettivo era stupire sempre!