Analisi dettagliata di "A se stesso" di Giacomo Leopardi
"A se stesso" è l'ultimo canto del ciclo di Aspasia, una raccolta di cinque componimenti dedicati alla passione non corrisposta di Leopardi per Fanny Targioni Tozzetti. Composto probabilmente nel 1835, questo canto rappresenta il culmine del pessimismo leopardiano.
Il metro utilizzato alterna endecasillabi e settenari liberamente rimati, riflettendo la tradizione classica cara al poeta. Il nome "Aspasia" scelto per riferirsi a Fanny è un chiaro riferimento al mondo antico, sottolineando il classicismo di Leopardi.
Highlight: Il componimento segna il distacco definitivo di Leopardi dalla fase giovanile delle illusioni, rappresentando una svolta nel suo pensiero filosofico.
Il poeta si rivolge direttamente al proprio cuore, stanco di inganni e delusioni. Lo rassicura che cesserà di soffrire, poiché anche l'ultima speranza di felicità nell'amore è svanita. Leopardi afferma la scomparsa dell'"inganno estremo", ovvero l'amore per Fanny, cantato in poesie precedenti come "Pensiero dominante" e "Amore e morte".
Vocabulary: Inganno estremo - L'ultima illusione, in questo caso l'amore, che il poeta credeva potesse dargli felicità.
Leopardi riconosce che anche le illusioni, un tempo care, non esistono più per lui. Invita il suo cuore a smettere di palpitare, poiché non ne vale più la pena. La vita è descritta come noia e dolore, senza alcuna speranza di redenzione.
Quote: "Or poserai per sempre, / Stanco mio cor. Perì l'inganno estremo, / Ch'eterno io mi credei."
Il poeta riflette sulla crudeltà della natura e del fato, che hanno come unico dono per l'umanità la morte. Conclude con una riflessione sulla vanità e l'inutilità di ogni cosa, esprimendo il suo pessimismo cosmico.
Definition: Pessimismo cosmico - Visione filosofica di Leopardi che vede l'universo come indifferente o ostile all'uomo, rendendo vana ogni aspirazione umana.
Dal punto di vista stilistico, "A se stesso" presenta un andamento spezzato del discorso, con proposizioni brevissime e numerose pause. Il lessico è essenziale, con pochi aggettivi e molti sostantivi chiave del pensiero leopardiano come "natura", "noia" e "fato".
Example: Alcune frasi sono costituite da una sola parola, come "Perì", enfatizzando la concisione e l'intensità del messaggio.
Tra le figure retoriche presenti nel testo troviamo:
- Iperbato: "Or poserai ... cor" con il soggetto posto alla fine della frase.
- Antitesi: "cari inganni", dove l'inganno, normalmente negativo, è paradossalmente definito "caro".
- Metafora: "fango è il mondo", rappresentando il mondo come inconsistente e privo di bellezza.
Questa analisi metrica e retorica di "A se stesso" rivela la maestria di Leopardi nel condensare il suo pensiero filosofico in una forma poetica intensa e raffinata, rendendo il componimento un capolavoro della letteratura italiana.