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RIASSUNTO PER LA MATURITÀ: ITALIANO

12/7/2022

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SCAPIGLIATURA è un gruppo di scrittori accomunati da un impulso di rifiuto e di rivolta e da un'insofferenza circa le convenzioni della letteratura contemporanea. Era un termine che voleva fornire un corrispettivo italiano del francese bohème (zingaro). Con gli scapigliati compare per la prima volta il conflitto tra artista e società. Gli scapigliati assumono atteggiamenti antiborghesi, ribelli, di orrore e repulsione e si rassegnano delusi a rappresentare il vero. La scapigliatura recupera una serie di temi romantici che la nostra letteratura del primo ottocento non aveva conosciuto come lo spleen (tristezza meditativa/malinconia) e il nero romantico (derivante dalla percezione delle forze terribili scatenate nel mondo moderno creando scalpore, il quale esprimeva orrore, angoscia e paura). I modelli a cui si ispirano gli scapigliati sono i romantici tedeschi, ma il loro vero maestro è Baudelaire. Gli scapigliati introducono in Italia il gusto per il nascente NATURALISMO, anticipando alcuni temi che saranno propri della letteratura decadente. Essi non arrivano a elaborare una lingua poetica, ma puntano piuttosto ad ottenere effetti musicali. PRELUDIO-EMILIO PRAGA È una sorta di poesia-manifesto della scapigliatura in cui Praga descrive la condizione di disagio e ribellione nei confronti degli intellettuali italiani e del loro atteggiamento conflittuale verso i valori del passato. Praga esprime infatti un rifiuto nei confronti di Manzoni, concepito come una figura paterna...

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che li schiaccia per la sua grandezza e dalla quale non riescono a liberarsi. L'ultimo verso si riferisce invece alla desolazione e alla miseria della vita moderna. GIOSUE' CARDUCCI Negli anni giovanili assume posizioni antiromantiche proclamandosi scudiero dei classici e mirò nella restaurazione di un discorso poetico elevato che recuperasse la loro dignità. In seguito ampliò la sua cultura soffermandosi sui poeti di orientamento democratico e di forte impegno civile. Più avanti negli anni compare la sua tendenza all'evasione. RIME NUOVE Raccolta contenente alcune poesie che si rifanno alle forme tradizionali della lirica italiana, caratterizzate dall'uso della rima e ispirate alla lettura dei grandi poeti antichi. Nelle poesie vi è una tendenza ad evadere dalla realtà per rifugiarsi in una dimensione ideale: il passato e la storia, il sogno e la fantasia, oppure la memoria e il ricordo. ODI BARBARE Raccolta in cui Carducci abbandona i metri tradizionali italiani cercando di riprodurre quelli classici come se fossero letti con tono moderno. Egli definisce BARBARA questa poetica perché agli orecchi di un greco o romano quei versi suonerebbero come se fossero letti da un barbaro. L'esperimento suscitò scalpore e attirò molte critiche. ALLA STAZIONE IN UNA MATTINA D'AUTUNNO: poesia in cui Carducci accompagna la donna amata alla stazione in una cupa mattina autunnale. Il discorso poetico insiste su una serie di particolari banali e prosaici che hanno la funzione di sottolineare lo SQUALLORE DELLA VITA MODERNA che suscita nel poeta solo tedio e angoscia. La stazione ferroviaria è infatti il luogo emblematico della modernità e rappresenta una sorta di mondo dei morti e il treno assume le sembianze di Satana, dal momento che è il simbolo del progresso inarrestabile, ma appare anche come un'immagine mostruosa. La paura della macchina è tipica soprattutto degli artisti, i quali vengono declassati dalla nuova civiltà industriale. NATURALISMO Si afferma in Francia negli anni '70 del '800. È influenzato dal POSITIVISMO, un movimento che aveva forte fiducia nel progresso e caratterizzato dalla convinzione che il reale sia regolato da leggi spiegabili scientificamente. Figure di rilievo del naturalismo sono: ● HONORE' DE BALZAC ● GUSTAVE FLAUBERT, per la sua teoria dell'impersonalità in virtù della quale il narratore deve essere distaccato e non devono emergere i suoi sentimenti e i suoi pensieri. A tal fine egli deve esporre i diversi punti di vista dei suoi personaggi. MADAME BOVARY: è la storia di una ragazza che sposa un uomo ottuso e mediocre. La vita coniugale è vuota e grigia ed Emma prova un'acuta insofferenza. Trova poi in 2 uomini una consolazione, ma allorchè la abbandonano, ripiomba nel disgusto e comincia a condurre una vita dispendiosa indebitandosi con un usuraio, fino a che, sommersa dai debiti, si suicida. I FRATELLI DE GOUNCART: furono i primi a soffermarsi sui ceti + disagiati, costruendo i loro romanzi in base ad una documentazione minuziosa e diretta. EMILE ZOLA riassume tutti gli aspetti del Naturalismo francese. Le concezioni che stanno alla base della sua narrativa sono esposte nel volume 'Il romanzo sperimentale', ove teorizza la necessità di applicare le nozioni scientifiche anche alla parte spirituale. Di conseguenza la letteratura deve entrare a far parte delle scienze e adottare il metodo sperimentale. Tali concezioni prendono corpo nell'opera / ROUGOUN-MACQUART' in cui Zolà si propone di offrire un quadro completo della società francese, assumendo un atteggiamento polemico nei confronti della corruzione dei ceti dirigenti e mostrando interesse per i ceti subalterni. VERISMO L'immagine di Zolà che si diffuse in Italia, soprattutto negli ambienti culturali milanesi, fu quella del romanziere scienziato e dello scrittore sociale. Un nuovo linguaggio fu elaborato da Capuana e da Verga. Nella prospettiva di Capuana il naturalismo perde la sua volontà di fare scienza e il suo impegno politico diretto. La scientificità si riassume nel principio dell'impersonalità dell'opera, intesa come eclisse dell'autore, cioè scomparsa. Il verismo è un'etichetta generica che copre manifestazioni tra loro molto diverse. Pertanto non si può dire che esiste un Verismo come scuola o movimento organizzato dal momento che la serie di scrittori che viene classificata sotto tale etichetta non si raggruppa intorno a un programma culturale. GIOVANNI VERGA Impostò una rivoluzionaria tecnica narrativa., come espressione di una visione pessimistica e materialistica. Nacque a Catania da una famiglia di agiati proprietari terrieri. Fu un conservatore dal momento che riteneva che non potesse esistere una possibilità di progresso perché ognuno cerca solo di sopravvivere. La svolta verista si ebbe con la pubblicazione della novella ROSSO MALPELO, la storia di un ragazzo che lavora in miniera e che vive in un ambiente disumano, narrata con linguaggio semplice ed essenziale. Gli strati popolari diventano il punto di partenza dello studio dei meccanismi della società. L'IMPERSONALITA Alla base del nuovo metodo narrativo vi è la poetica dell'impersonalità in virtù della quale la letteratura deve avere come oggetto un fatto reale e documentato in modo che il lettore abbia l'impressione di assistere in prima persona al suo svolgimento. Lo scrittore deve eclissarsi, cioè non deve comparire nella narrazione con i suoi commenti e giudizi e deve mettersi nella pelle dei suoi personaggi, tanto che l'opera sembrerà essersi fatta da sé. Mancano dunque le presentazioni dei personaggi, il cui carattere si rivela al lettore man mano che gli attori si fanno conoscere con le loro azioni e le loro parole. REGRESSIONE DEL PUNTO DI VISTA La voce narrante si colloca all'interno del mondo rappresentato, allo stesso livello ei personaggi e adottandone il modo di sentire e pensare. In questo modo il punto di vista dello scrittore non si avverte mai. L'autore rappresenta ambienti popolari e rurali e mette in scena personaggi rozzi e incolti (per questo motivo si parla della c.d REGRESSIONE DEL PUNTO DI VISTA). VISIONE DELLA REALTA' Verga ha una visione pessimistica della realtà: la società umana è per lui dominata dal meccanismo della lotta per la vita poiché gli uomini sono mossi soltanto dall'interesse economico e dall'egoismo. Egli ritiene che l'autore non abbia diritto di giudicare la materia che rappresenta e che la letteratura non possa modificare la realtà, ma può solo studiarla e riprodurla fedelmente. IL CICLO DEI VINTI Ciclo di 5 romanzi che riprende il modello della 'ROUGON-MOCQUART' di Zolà. Elemento fondamentale della narrazione è il principio della lotta per la sopravvivenza di Drawin. Verga sceglie come oggetto della sua narrazione I VINTI, ossia coloro i quali sono sottomessi e schiacciati dalle leggi dello sviluppo moderno 1. I MALAVOGLIA: analisi dell'ambiente popolare 2. MASTRO DON-GESUALDO: analisi della borghesia di provincia 3. LA DUCHESSA DE LEYRA (solo abbozzato): analisi della vanità aristocratica 4. ONOREVOLE SCIPIONI 5. UOMO DI LUSSO Mai realizzati In questa scala anche lo stile e il linguaggio si adattano gradatamente alla materia e ai personaggi. I MALAVOGLIA Primo romanzo del ciclo dei vinti che narra la storia di una famiglia di pescatori siciliani che vivono ad Aci Trezza. Un giorno 'Ntoni parte per il servizio militare: a ciò si aggiunge una cattiva annata per la pesca e il fatto che Mena, abbia bisogno della dote per sposarsi. Padron 'Ntoni dunque compra un carico di lupini per rivederli, ma la barca naufraga nella tempesta e Bastianazzo muore. I malavoglia, oltre ad essere colpiti da questo lutto, devono trovare il modo di pagare il loro debito. Comincia allora una serie di peripezie: la casa viene pignorata, Luca muore in battaglia, la madre muore di colera e 'Ntoni comincia a frequentare cattive compagnie finendo per dare una coltellata al corteggiatore di sua sorella. L'ultimo figlio riesce a riscattare la casa del nespolo, continuando il mestiere del nonno mentre 'Ntoni, uscito di prigione, capisce di non far più parte di quel mondo e si allontana per sempre per seguire la FIUMANA DEL PROGRESSO. La conclusione acquista dunque il senso di addio a quel mondo arcaico a cui si contrappone quello della modernità e del progresso. ANALISI: i Malavoglia sono schiacciati dalla modernità che avanza. Sotto l'azione di tali forze la famiglia è destinata a disgregarsi. L'ambiente del romanzo viene descritto nei suoi aspetti più realistici e crudi. Ad Aci Trezza da un lato si collocano i Malavoglia che rimangono fedeli ai valori puri, dall'altro la comunità del paese, mossa solo dall'interesse. Quei valori di onestà e altruismo sono difatti visti come strani agli occhi della collettività. LA ROBA Novella che inizia col racconto dei possedimenti di Mazzarò, il quale era però talmente avido da non mangiare quasi nulla e a vivere come un povero nonostante le sue ricchezze. Mazzarò grazie alla sua brillante intelligenza si era arricchito enormemente e il paesino nutre verso di lui un sentimento di ammirazione. La roba mette in luce la mentalità distorta di quel mondo che conosce solo l'interesse materiale ed ignora ogni altro valore. La logica dell'accumulo appare dunque in tutta la sua negatività. Verso la fine della novella Mazzarò, consapevole di essere destinato a morire, compie un gesto folle: tenta di uccidere i suoi tacchini nel disperato tentativo di portare con sè nella morte la sua roba. MASTRO DON GESUALDO Secondo romanzo del ciclo dei vinti. Il protagonista, Gesualdo, è un ex muratore diventato ricchissimo per la sua energia infaticabile. La sua ascesa sociale doveva essere coronata dal matrimonio con una discendente di una famiglia nobile in rovina. Tuttavia, nonostante il matrimonio egli rimane escluso dalla società nobiliare, che lo disprezza per le sue origini. Nasce poi una bambina, che però è frutto di una relazione che la moglie ebbe prima del matrimonio e anch'ella quando cresce lo respinge. Tutti questi dispiaceri minano la salute di Gesulado, il quale si ammala e muore. ANALISI: Verga tratta un ambiente borghese e aristocratico, di conseguenza il livello culturale del narratore si innalza. Il narratore parla come se il lettore conosca già i personaggi e si focalizza sul protagonista. Verga ci mostra una società destinata a fallire, dal momento che il suo unico interesse è quello economico. DECADENTISMO Il decadentismo è una somma di manifestazioni tra loro anche assai differenti al cui interno si possono individuare alcuni denominatori comuni. Esso è una conseguenza del positivismo dal momento che rifiuta tutto ciò che è riconducibile alla ragione e viene dunque radicalmente rifiutata la visione positivistica. Verso la fine dell'ottocento Paul Verlain pubblicava un sonetto dal titolo "languore" in cui interpretava uno stato d'animo di disfacimento e di fine di tutta una civiltà proprio di gruppi che ostentavano atteggiamenti bohémiens ispirandosi a Baudelaire. LINGUAGGIO E TECNICHE ESPRESSIVE La poesia assume un valore puramente evocativo al limite dell'incomprensibilità. Anche se il poeta vuole comunicare, lo fa in forme simboliche, allusive, ed enigmatiche rivolte a quei pochi in grado di decifrarle. La sintassi si fa vaga e imprecisa e le singole parole assumono significati diversi da quelli comuni. TEMI Al culto per la raffinatezza si unisce l'attrazione per il lusso per la lussuria. Anche la nevrosi, la malattia e la corruzione sono una costante che segna tutta la letteratura decadente perché sono immagini della morte. Altri elementi del decadentismo sono il vitalismo (esaltazione della pienezza vitale), e il superomismo (forza barbarica che impone suo dominio sui deboli). GLI EROI DECADENTI Nascono alcune figure ricorrenti tra cui: l'artista maledetto che profana tutti i valori della società e sceglie il male; l'esteta che vuol trasformare la propria vita in opera d'arte; l'inetto a vivere che si sente escluso dalla vita per mancanza di energie vitali e per il suo senso di impotenza per il quale gli può solo rifugiarsi nelle sue fantasie; la donna fatale lussuriosa e perversa. L'inetto conosce una variante originale con il fanciullino pascoliano che rifiuta la condizione adulta. Dalla tendenza ad esaltare la pienezza vitale per nascondere la debolezza e il senso di sconfitta ha origine la figura del superuomo di D'Annunzio, ossia un uomo superiore alla massa mediocre che si muove alla conquista di mete eroiche. DECADENTISMO E ROMANTICISMO il decadentismo può essere ritenuto una seconda fase del romanticismo. Mentre l'età romantica si segnalava per il suo slancio entusiastico, il decadentismo è invece contrassegnato da un senso di stanchezza e di smarrimento. I romantici manifestavano impegno politico e sociale mentre l'artista decadente rifiuta ogni impegno e afferma il principio della poesia pura. PERDITA DELL'AUREOLA BAUDELAIRE È un poemetto che ha la forma di un dialogo tra il poeta e un amico che si meraviglia di trovarlo in un luogo malfamato. Il poeta spiega che egli può frequentare quei luoghi perché ha perso l'aureola del poeta ovvero quella dignità sacrale di sacerdote della bellezza e della poesia. infatti nell'opinione comune il poeta è divenuto ormai un uomo come tutti gli altri. Dunque egli finge ironicamente di accettare questa nuova condizione. SIMBOLISMO la poesia simbolista è una poesia intensamente suggestiva ed evocativa fondata sul linguaggio analogico e allusivo ai limiti della comprensibilità e si propone di ricercare una preziosa musicalità. D'Annunzio e Pascoli puntano sulle immagini suggestivi che rimandano ad un misterioso aldilà delle cose, assegnando alla parola valenze musicali ed impiegando un linguaggio analogico e forme metriche inconsuete GIOVANNI PASCOLI Periodo della nascita del regno d'Italia, della breccia di Porta Pia, della sinistra storica, della nascita del partito socialista e della conquista di Libia BIOGRAFIA Nacque da una famiglia della piccola borghesia rurale e venne sconvolta da una tragedia familiare quando il padre fu ucciso a fucilate. Ad Urbino ricevette una rigorosa formazione classica e subì il fascino dell'ideologia socialista. Inoltre partecipò a manifestazioni contro il governo e fu arrestato, ma alla fine venne assolto. NIDO FAMILIARE la chiusura gelosa nel nido familiare e l'attaccamento alle sorelle rivelano la fragilità psicologica di Pascoli. A ciò si unisce il ricordo ossessivo dei lutti e dei dolori, che lo spingeva a considerare ogni rapporto con la realtà esterna come un tradimento nei confronti del nido. Infatti la vita amorosa era ai suoi occhi qualcosa di misterioso. La celebrazione del nido familiare si estende anche al concetto di nazione: il poeta condivide perciò la visione proposta dal nazionalismo italiano e arriva ad ammettere la legittimità delle guerre coloniali celebrando pertanto la guerra di Libia come un momento di riscatto della nazione italiana. In tal modo Pascoli fonde socialismo e nazionalismo VISIONE DEL MONDO Pascoli compì i suoi studi in un periodo in cui la cultura europea si fondava sui principi del positivismo. Tuttavia in lui si riflettono tendenze spiritualistiche, la cui attenzione era rivolta sempre di più verso l'ignoto, il mistero e l'inconoscibile. Nella sua personale visione il mondo appare frantumato e disgregato. Nella sua concezione la vita umana non è altro che dolore sofferenza SIMBOLI In Pascoli i particolari fisici e sensibili si caricano di valenze allusive simboliche e la sfera dell'io si confonde con quella della realtà oggettiva POETICA DEL FANCIULLINO nel saggio il fanciullino il poeta coincide con il fanciullo che sopravvive al fondo di ogni uomo: un fanciullo che vede tutte le cose come per la prima volta, con ingenuo stupore e meraviglia. L'atteggiamento irrazionale e intuitivo gli permettono di cogliere direttamente l'essenza segreta delle cose che sfuggono all'osservazione. Il poeta appare dunque come un veggente che si accosta all'ignoto ed esplora il mistero. Per pascoli la poesia non deve avere finalità pratiche perché non si propone obiettivi civili o morali. A suo avviso, il sentimento poetico deve dare voce al fanciullino che è in noi e deve indurre alla bontà, all'amore e alla fratellanza. IDEOLOGIA POLITICA il giovane Pascoli subì l'influenza delle ideologie anarchiche e socialiste che lo portarono all’emarginazione sociale. Egli sentiva inoltre gravare su di sé il peso di un'ingiustizia irreparabile ovvero l'uccisione del padre. Ciò lo spinse ad aderire alla prima internazionale dei lavoratori e fu arrestato per una manifestazione antigovernativa. In seguito al fallimento dei moti anarchici abbandona il socialismo per accostarsi al socialismo scientifico di Marx che si fondava sul concetto di lotta di classe e sosteneva la necessità di uno scontro violento e rivoluzionario. Tutta via Pascoli non poteva condividere questi principi e dunque rifiutò di aderire alla dottrina marxista ma non rinnego mai gli ideali socialisti. POETA DELLE PICCOLE COSE il segreto dell'armonia sociale secondo Pascoli consiste allora nel fatto che ciascuno si contenti di ciò che ha. Il poco è preferibile al molto e il piccolo è preferibile al grande perché il piccolo è l'unica dimensione in cui possono sopravvivere i valori fondamentali. La poesia è anche nelle piccole cose che hanno un loro sublime particolare non meno dignitoso di quelle auliche TEMI DELLA POESIA Gran parte della produzione di Pascoli è destinata a intenti pedagogici, morali e sociali. Numerose sono le poesie in cui emerge il sogno di un'umanità affratellata, infatti Pasocoli cerca di risvegliare sentimenti di pietà e compassione attraverso la descrizione di scene tragiche e lacrimevoli. Compaiono spesso i miti del fanciullino e del nido familiare. Pascoli è la perenne ricerca del mistero che si cela dietro le cose più usuali rese attraverso sensi allusivi e simbolici. Nei suoi scritti dimostra di aver ben chiari i processi storici contemporanei e di provare orrore, ma affronta anche le proprie angosce le proprie lacerazioni. FORMA: 1)SINTASSI: Nei testi di Pascoli la coordinazione prevale sulla subordinazione: si tratta di una sintassi che traduce la visione del mondo fanciullesca che mira a rendere il mistero. 2) LESSICO: Pascoli mescola tra loro codici linguistici diversi dal momento che vuole abolire la lotta fra le classi di oggetti e di parole. Troviamo quindi termini preziosi e aulici insieme con termini gergali, dialettali e quotidiani e parole prese in prestito da lingue straniere. 3)ASPETTI FONICI: Nella poetica di Pascoli troviamo in prevalenza riproduzioni onomatopeiche che si caricano di un intenso valore simbolico e indicano un'esigenza di identificarsi con l'oggetto stesso. Pascoli utilizza sistematicamente anche assonanze e allitterazi 4)METRICA: Il verso appare frantumato a causa dell'uso frequente delle pause segnate dalla punteggiatura e degli enjambents 5)FIGURE RETORICHE: Pascoli usa un linguaggio analogico e accosta realtà tra loro molto remote in un discorso fortemente allusivo. Difatti una figura retorica molto usata è la sinestesia. MYRICAE È la prima raccolta vera e propria contenente poesie dedicate alle nozze di amici, ampliata nella seconda edizione per poi arrivare ad un totale di 156 poesie. MYRICAE indica l'età Merici, un tipo di pianta molto comune simbolo della poesia umile e dimessa. La raccolta è costituita per la maggior parte da componimenti molto brevi che all'apparenza si presentano come quadri di vita campestre ma che tuttavia si caricano di sensi misteriosi e suggestivi e alludono ad una realtà ignota. Spesso le poesie sono a volte da atmosfere che evocano l'idea della morte e il tema del nido familiare. POESIE: arano, X agosto, l'assiuolo, temporale, novembre, il lampo. ETÀ GIOLITTIANA UNIFICAZIONE LINGUISTICA Durante l'età Giolittiana la scolarizzazione subisce un incremento con un conseguente aumento di persone in grado di usare la lingua nazionale. L'estendersi della lettura e della stampa incide sulle trasformazioni della lingua: infatti i giornali devono farsi capire dai larghi strati del pubblico e devono comunicare con rapidità. Ne deriva quindi un italiano più agile ed essenziale. Questo processo è favorito anche dal fenomeno delle migrazioni interne e dagli scambi commerciali che comportavano rapporti tra persone di varie zone. Il servizio militare obbligatorio è un altro fattore di omologazione linguistica, ma anche la guerra in cui masse di individui si trovano fianco a fianco nelle trincee. Si venne così a poco a poco a costituire un italiano popolare, snello e diverso dalla lingua colta. La lirica tende ad abbandonare gli schemi rigidi e rigorosi mentre la prosa tende a farsi soggettiva ed intima. FUTURISMO Fu la prima dell'avanguardie storiche e nacque a Milano, una delle città più moderne d'Italia. L'atto fondativo, il manifesto del futurismo, venne pubblicato sul quotidiano Le Figaro nel 1909 per mezzo di Filippo Tommaso Marinetti, il quale presenta il suo programma di rivolta contro la cultura del passato. Il manifesto ha un valore ideologico e politico ed è formulato attraverso una serie di punti programmatici. I valori su cui si fonda la visione futurista sono quelli della velocità, del dinamismo e dell'attivismo. Vi è un rifiuto del parlamentarismo, del socialismo, del femminismo e della sensibilità romantica e decadente in nome di un individualismo assoluto: di qui l'adesione all'ideologia nazionalista che glorifica la guerra. Il futurismo respinge ogni forma di causalità sostituendovi la forma sintetica e abbreviata dell'analogia e accostando realtà diverse lontanissime tra loro. Come conseguenza vi è un rifiuto della logica tradizionale e la distruzione della sintassi e dei tradizionali segni di punteggiatura a cui si sostituisce la teoria delle parole in libertà (disporre i sostantivi a caso). BOMBARDAMENTO-MARINETTI È un testo che descrive il bombardamento di Adrianopoli i cui effetti sono resi attraverso parole onomatopeiche che si propongono di ricreare il suono. Tra parentesi in maiuscolo sono contenute delle didascalie che forniscono indicazioni sulla velocità delle azioni, mentre gli spazi bianchi tre tra le parole che corrispondono alle pause e ai silenzi. Le onomatopee in corsivo e in corpo minore invece si riferiscono ai rumori della natura che contrastano con quelli del bombardamento. L'uso del verbo all'infinito suggerisce l'idea della durata del dell'azione. I suoni messi rilievo, scritti in caratteri cubitali e in grassetto, sono i più forti e sono quelli delle bombe. E LASCIATEMI DIVERTIRE- Palazzeschi Palazzeschi propone un tipo di poesia come pure di divertimento fatto di semplici accostamenti e suoni verbali contro la quale si leva la voce di un anonimo contraddittori che rappresenta il lettore medio conformista. L'autore propone la propria idea di poesia come assoluta libertà di espressione come forma di divertimento fino a sè stesso che non si propone di comunicare alcun messaggio CREPUSCOLARI I crepuscolari sono poeti che rappresentano l'esauristi di un'intera tradizione i quali contrappongono l'amore per le piccole cose con le atmosfere grigie della vita quotidiana. I loro modelli vanno ricercati nel simbolismo francese e nella poetica di Pascoli. Tra gli autori più importanti ricordiamo Gozzano, autore della signorina felicita ovvero la felicità. I VOCIANI Con il termine Boccioni vengono indicati alcuni scrittori che collaborarono alla rivista fiorentina la voce le cui opere non obbediscono ai principi di una poetica ben definita, ma che tuttavia hanno in comune l'esigenza di esprimere una letteratura svincolata dalla tradizione. Il poeta propone quindi la ricerca di valori spirituali e morali. Con loro si afferma la cosiddetta poetica del frammento, ossia il componimento breve. Tra i principali autori ricordiamo Camillo Sbarbaro che nel componimento "taci, anima stanca di godere", ci presenta un'esistenza vuota che non esprime più alcun sentimento vitale, la vita diventa simile alla morte e l'uomo diventa un automa che si rassegna a vivere la vita come fosse un dovere con rassegnazione. POLITICA CULTURALE DEL FASCISMO il regime fascista sottopone un pesante controllo ogni aspetto della cultura e vengono presi provvedimenti per impedire la libertà di espressione e delle attività intellettuali sopprimendo la stampa e controllando l'opinione pubblica. Tuttavia se da un lato il fascismo cerca di mettere a tacere ogni opposizione, dall'altro cerca di dar lustro alla cultura italiana. Nel 1929 viene infatti inaugurata l'Accademia d'Italia in cui Mussolini si circonda dei più illustri uomini della cultura. INTELLETTUALI E FASCIMO Con la fascistizzazione diventa sempre più difficile tenere in vita un libero dibattito culturale e anche gli intellettuali vengono allineati al nuovo regime. L'adesione degli intellettuali al fascismo presenta motivazioni diverse: alcuni vi aderirono per convenienza, altri per obbligo e altri perché ci credevano davvero. Emblematico risulta il caso di Gabriele D'Annunzio il cui rapporto con il regime è segnato dal reciproco sospetto, infatti il regime lo emargina quasi subito comprandone il silenzio politico. Problematica risulta anche l'adesione di Pirandello e di Ungaretti i quali firmarono il manifesto degli intellettuali fascisti. RIVISTE il 900 è anche il secolo delle riviste le quali si dividono i due schieramenti: quelli linea con regime quelle che se ne distaccano. Una rivista che si distaccherà e si opporrà sarà la cultura di Giulio Einaudi. LINGUA NEL FASCISMO Durante il fascismo i processi di unificazione linguistica subiscono un rallentamento dal momento che diminuiscono le migrazioni interne e i fenomeni di inurbamento perché impediti dal regime. Tuttavia, nonostante tali dinamiche e la censura, in questo periodo entrano in gioco la radio e il cinema che possono raggiungere tutti gli strati della popolazione compresi gli analfabeti. Paradossalmente dunque il fascismo stesso contribuisce per certi aspetti all'omologazione linguistica del paese dal momento che combatte i dialetti e contrasta l'uso di parole straniere. NARRATIVA TRA LE DUE GUERRE IN EUROPA Con l'avvento della crisi del positivismo, già i decadenti e simbolisti avevano manifestato il loro distacco. Grazie la psicoanalisi di Sigmund Freud fu possibile scoprire la dimensione autentica della natura umana.ma inoltre ricordata la teoria della relatività di Einstein che finì per affermare una diversa visione del mondo. grazie ad essa quale vennero meno quelle certezze logico matematiche e subentró una molteplicità di nuove prospettive. Occorre poi ricordare la filosofia di Friedrich Nietzsche, ripresa da D'Annunzio. IL TEMPO: JOYCE, KAFKA, PROUST Nel romanzo il tempo acquista un valore sempre più individuale e soggettivo. La nuova narrativa rifiuta la successione logica e cronologica degli eventi per divenire piuttosto un'esperienza soggettiva ed interiore: di qui l'adozione del monologo interiore del flusso di coscienza rappresentate da Marcel Proust e James Joyce. Nel racconto "la metamorfosi" di Franz Kafka, ad esempio, traspare l'alienazione dell'individuo dal suo io per l'incapacità di affrontare la realtà adulta. Infatti qui il protagonista si sveglia una mattina trasformato in un enorme scarafaggio inizia vivere una vita da parassita lasciandosi alla fine morire di fame. "Alla ricerca del tempo perduto" di Marcel Proust è una delle opere più innovatrici di questo periodo. Il protagonista narra in prima persona e ricostruisce le vicende attraverso una prospettiva soggettiva ed emotiva. Qui il ruolo centrale esercitato dalla memoria attraverso la quale viene recuperato il tempo perduto per riappropriarsi pienamente della propria identità. Proust imprime la pagina una forte soggettività e per far questo rende il proprio stile analitico ed essenziale NARRATIVA TRA LE DUE GUERRE IN ITALIA In Italia si assiste a un ritorno alla tradizione sostenuto soprattutto dalla rivista "Ronda" e ad una ripresa del romanzo. Contrapposta al classicismo della Ronda si colloca l'attività della rivista "Solaria" la quale guarda con attenzione le grandi letterature europee e la narrativa realistica e mitica attenta problemi sociali. Riaffiora inoltre il filone della narrativa meridionale significativo in Fontanarosa di Ignazio Silone, dove si denunciano i soprusi subiti dei contadini abruzzesi durante il fascismo. LETTERATURA DEL CONSUMO E ROMANZO ROSA In questo periodo il romanzo incontra un ampio pubblico. Grandi successi di vendita ebbero autori esponenti di una letteratura del consumo che non si occupa di problemi sociali, ma il cui fine è l'intrattenimento per andare incontro alle esigenze di un pubblico piccolo e medio borghese. Un posto significativo in questo panorama infatti occupato dalle narratrici che si dedicano a romanzo rosa destinato al pubblico femminile.