Figure retoriche e significato profondo
Le figure retoriche sono il cuore espressivo del sonetto. L'apostrofe "o sera" crea un dialogo diretto e intimo, mentre l'anafora "e quando... e quando" costruisce un'attesa crescente che coinvolge emotivamente il lettore.
Le antitesi sono particolarmente efficaci: "liete... nubi", "pace... spirto guerrier", "fatal quiete" mostrano il conflitto interiore del poeta tra serenità e tormento. Questi contrasti rendono il testo dinamico e psicologicamente realistico.
Il significato centrale ruota attorno alla pace che solo la sera può donare a un animo tormentato. La sera diventa una sorta di medicina per l'inquietudine esistenziale, un momento in cui il poeta può finalmente trovare tregua dai suoi pensieri angosciosi.
Concetto chiave: La sera rappresenta la morte come "fatal quiete", ma Foscolo la vede in modo consolatorio, non spaventoso.
Nelle terzine finali, mentre il poeta contempla questa pace serale, si calma quello "spirto guerrier" che normalmente lo tormenta - un'immagine potente della riconciliazione con se stesso.