La vita di Alessandro Manzoni
Hai mai sentito parlare di uno scrittore che ha trovato la fede perdendo sua moglie nella folla? Alessandro Manzoni nacque nel 1785 a Milano da una relazione segreta tra sua madre Giulia Beccaria e Giovanni Verri, anche se ufficialmente fu riconosciuto dal conte Pietro Manzoni.
La sua infanzia trascorse in collegio con un'educazione cattolica, ma da giovane era piuttosto scettico verso la religione. Nel 1808 sposò Enrichetta Blondel con rito calvinista, non cattolico!
Il momento che cambiò tutto avvenne a Parigi durante il matrimonio di Napoleone. Manzoni perse sua moglie nella folla immensa e, disperato, si rifugiò nella chiesa di San Rocco pregando Dio di ritrovarla. Uscendo dalla chiesa, la ritrovò proprio davanti alla porta! Questo episodio portò alla sua famosa "conversione manzoniana" e nel 1810 si risposò con rito cattolico.
💡 Curiosità: Nel 1861 Manzoni fu incaricato di unificare la lingua italiana! Quando morì nel 1873, Giuseppe Verdi gli dedicò una messa da requiem.
Le opere e la poetica manzoniana
Le opere principali di Manzoni sono "Il cinque maggio", "Gli inni sacri", "I Promessi Sposi" e "Storia della colonna infame". Ma qual è il segreto del suo successo?
Manzoni aveva una formula precisa per scrivere: "l'utile per scopo, il vero per soggetto e l'interessante per mezzo". Tradotto? Le sue opere dovevano educare il lettore (utile), raccontare storie verosimili (vero) e catturare l'attenzione parlando di temi attuali (interessante).
I Promessi Sposi richiese ben vent'anni di lavoro! La prima versione del 1821 si chiamava "Fermo e Lucia" ed era molto più cupa e gotica. Nel 1827 uscì la versione "ventisettana" con il titolo definitivo, epurata dai toni macabri.
L'edizione finale del 1840 (detta "quarantana") subì solo la famosa "risciacquatura dei panni in Arno": Manzoni sostituì il milanese con il fiorentino per creare una lingua italiana unificata. Geniale, no?