Lo Stato, le leggi e la natura umana
Secondo Machiavelli, gli esseri umani sono governati da passioni immutabili e dal desiderio di potere. Questa visione pessimistica dell'uomo lo porta a vedere lo Stato come un organismo naturale necessario per controllare gli istinti egoistici delle persone.
Le leggi hanno un ruolo fondamentale: sono l'unico mezzo efficace per contrastare la corruzione e mantenere l'ordine sociale. Senza regole chiare, la società cadrebbe nel caos.
"Il Principe": l'opera che ha cambiato la storia
"Il Principe" è un libro di 26 capitoli che Machiavelli scrive nel 1513 e dedica a Lorenzo de' Medici. All'inizio lo chiama "opuscolo" o "ghiribizo" (idea fulminante), ma diventerà uno dei libri più influenti della storia.
I contenuti principali sono tre: l'analisi dei diversi tipi di principato, la riflessione su eserciti e milizie (critica i principi italiani per aver favorito il dominio straniero), e il ritratto del principe nuovo - colui che conquista il potere partendo da cittadino privato.
Il concetto più famoso è il rapporto tra fortuna e virtù. La fortuna rappresenta gli eventi imprevedibili, ma la virtù (soprattutto la prudenza) permette di sfruttare le occasioni favorevoli e limitare i danni di quelle negative.
Attenzione: La frase "il fine giustifica i mezzi" è spesso attribuita a Machiavelli, ma è sbagliata! Lui dice che la politica ha regole diverse dalla morale, non che tutto è permesso.
Lo stile e l'influenza di Machiavelli
Machiavelli scrive con uno "stile della necessità": frasi chiare, connettivi logici ("pertanto", "quindi") e il famoso stile dilemmatico ("o... o...") che non lascia vie di mezzo.
"Il Principe" è una delle opere italiane più tradotte al mondo, ma nel 1550 finisce nell'Indice dei libri proibiti della Chiesa. Nonostante questo, continua a circolare e a influenzare il pensiero politico europeo fino ai nostri giorni.