Giovan Battista Marino: il poeta dell'eccesso
Giovan Battista Marino (1569) vive una vita da romanzo: carcere, fughe, duelli mancati e corti europee. Da Napoli fugge a Roma, poi Torino, infine Parigi alla corte di Maria de' Medici.
Un rivale, Murtula, cerca di sparargli per invidia ma sbaglia il colpo. Marino, invece di vendicarsi, lo aiuta a evitare il processo - una mossa geniale che gli garantisce una vittoria morale clamorosa.
La sua poesia rompe gli schemi del petrarchismo. Non più una sola donna angelicata, ma tante donne diverse, con difetti e scene erotiche. Introduce varietà tematiche pazzesche: dall'arte alla disperazione umana.
Il suo monostilismo barocco mescola stili diversi con un linguaggio iperletterario che stupisce e seduce i lettori dell'epoca.
Curiosità: Marino trasforma la poesia in uno spettacolo visivo, anticipando i moderni influencer!