UMANESIMO E RINASCIMENTO

Didascalia alternativa:

I veneziani su accontentarono e li vendettero a Lorenzo il Magnifico. Egli fu il garante della Pace di Lodi del 1454, con la quale si pone fine alla guerra tra Milano e Venezia e sancisce che nessuno stato italiano fosse libero di attaccare gli altri (piccola nato all'interno del territorio italiano). Marsilio Ticinio, un signore di Firenze amico di Lorenzo il Magnifico tradusse i libri di greco e si accorsero che le opere che conoscevano loro erano completamente diverse dalle opere originali greche. Ad esempio nel Simposio si parlava del desiderio sessuale era Diomede (che Botticelli mette al centro dei suoi quadri proprio per questo). Si scopre anche che II Demiurgo non era dio. Nascevano anche i filologi, che cercavano di tradurre le opere nel modo più verosimile possibile. I filologi devi dire se un'opera è originale i meni. Lo possono fare attraverso lo stile dell'autore e dal contesto storico. In precedenza traduceva tutti la Chiesa, modificando il contenuto a suo favore. Nella visione dell'Umanesimo l'uomo è artefice della propria fortuna e la filosofia diventa di tipo pratico, questi porterà alla riforma protestante e il simbolo sarà la traduzione della bibbia in volgare latino di Lutero, che permise a tutti di capire autonomamente senza la mediazione della Chiesa. RINASCIMENTO/ NATURALISMO Nel 1500 si ha un ritorno all'idea greca di natura. Dalla púoiç: natura vista come un animale dotato di una propria razionalità e volontà. Il problema è che noi non conosciamo questi aspetti della natura, perché sono infiniti. L'uomo è SIMILE e non UGUALE alla natura: l'uomo è parte di essa. Noi dobbiamo conoscere la natura attraverso ciò che è dentro di noi. Invece gli umanisti ducevano che si dovesse elevare l'anima e non la parte animale/materica come diceva il Rinascimento. Esistevano delle scienze curiose: magia, alchimia, cabala, religione e filosofia naturale. Queste scienze sono propedeutiche al naturalismo perché c'è la volontà da parte dell'uomo di studiare per scoprirne i segreti e e sfruttarli per vivere meglio. • PROBLEMA • sarà che gli studiosi delle scienze curiose se la prenderanno con i filosofi naturalisti perché vogliono un tipo di sapere condiviso, mentre i primi vogliono sfruttare il sapere di queste scienze per lucrarci sopra. Anche la Chiesa se la prende con i filosofi naturalisti perché ritenevano che non ci fosse bisogno della mediazione di Dio per attivare al sapere e assimilavano Dio alla natura. Gli umanisti vedono nel Medioevo un periodo di decadenza, buio, di ignoranza a causa della superstizione della Chiesa. Inoltre con l'Umanesimo si ritorna al perfetto e chiaro latino di Cicerone. Il latino sarà sarà la lingua della scienza, infatti era abbastanza conosciuto un po' ovunque. La differenza tra un filosofo naturale e uno della scienza nel 1600 è che il primo ha un approccio qualitativo, mentre il secondo quantitativo. qualitativo: da un'opinione quantitativi: usa strumenti, più oggettivo ● • Ovvero al primo interessa cosa sto mettendo dentro: come si trasforma in modo empirico la natura (osservando, assaggiando, toccando),; mentre il scendo su quanti sta mettendo dentro, sulle dosi: quanto si modifica la natura. La sede del sapere lasserà dalle scuole alle Accademie che diventano simbolo di questa epica per due motivi: 1. con il loro arrivo ci fu una laicizzazione del sapere, queste venivano mantenute dai borghesi e il sapere non era più nelle mani della Chiesa gli insegnanti non sono più ecclesiastici, ma semplici pensatori liberi