La morte di Socrate
Nel 399 a.C., dopo la guerra del Peloponneso, Atene vive un periodo di crisi e corruzione. Socrate diventa un elemento politicamente pericoloso per il suo influsso sui giovani.
Viene accusato da Anito, Meleto e Licone di non riconoscere gli dei della città e di corrompere i giovani. Durante il processo si difende da solo, mantenendo un atteggiamento provocatorio che indispone i giudici.
Poteva scegliere l'esilio o smettere di fare filosofia, ma preferisce rimanere fedele a se stesso e ai propri principi. Accetta la condanna a morte bevendo la cicuta.
La sua scelta ha un significato filosofico profondo: dimostra che l'uomo è tale solo in quanto "figlio delle leggi" e che il rispetto delle leggi dello Stato è un dovere morale, anche quando sono ingiuste.
💡 Eredità: La morte di Socrate diventa il simbolo del filosofo che preferisce morire piuttosto che tradire i propri ideali!