Plotino e il Neoplatonismo
Plotino 205−270d.C. è il fondatore del neoplatonismo, una corrente filosofica che riprende e rielabora il pensiero di Platone. Per Plotino, il filosofo è colui che unisce l'insegnamento tradizionale con una profonda riflessione personale.
Il neoplatonismo si caratterizza per la ripresa della trascendenza assoluta della verità teorizzata da Platone. Plotino sviluppa la teoria delle tre ipostasi originarie (Uno, Intelletto, Anima) come principi supremi da cui deriva l'universo corporeo.
Definizione: Le ipostasi sono le figure dell'Essere che derivano dall'Uno, intese come fondamenti della realtà.
Il concetto centrale della filosofia plotiniana è l'Uno, principio assolutamente semplice e origine di tutta la realtà. L'Uno possiede le seguenti caratteristiche:
- Unità assoluta e indivisibile
- Infinito ed eterno
- Potenza infinita creatrice
- Superiore all'intelletto e non pensabile
- Identificato con il Bene supremo
- Non direttamente conoscibile se non tramite esperienza mistica
Highlight: "L'Uno non è alcuna cosa e le fa essere tutte." Questa frase sintetizza il ruolo dell'Uno come principio trascendente e origine di ogni realtà.
Plotino sviluppa una teologia negativa, secondo cui dell'Uno si può dire solo ciò che non è, non potendo definirlo positivamente senza limitarlo. L'Uno viene distinto dal Dio antropomorfico delle religioni tradizionali.
Esempio: Come una fonte da cui sgorga un ruscello, l'Uno emana la molteplicità senza perdere la propria unità e trascendenza.