La teoria delle idee di Platone rappresenta uno dei pilastri fondamentali del pensiero filosofico occidentale, che distingue tra il mondo sensibile e il mondo delle idee.
Il filosofo greco sviluppa una complessa visione della realtà basata su due dimensioni: il mondo sensibile, caratterizzato da oggetti materiali e mutevoli che percepiamo attraverso i sensi, e il mondo intelligibile o mondo delle idee, dove risiedono le forme pure e immutabili. Questa distinzione è alla base della sua dottrina delle idee, secondo cui tutto ciò che esiste nel mondo fisico è solo un'ombra o un'imitazione imperfetta delle idee perfette che esistono in una dimensione superiore. Le idee sono caratterizzate da eternità, immutabilità e perfezione, mentre gli oggetti del mondo sensibile sono soggetti a cambiamento e corruzione.
La gerarchia delle idee secondo Platone vede al vertice l'idea del Bene, seguita dalle idee matematiche e morali. Per raggiungere la conoscenza vera, Platone identifica i 4 gradi della conoscenza: immaginazione, credenza, ragione discorsiva e intellezione. Questo percorso conoscitivo viene approfondito nel concetto di seconda navigazione, esposto nel dialogo Fedone, dove Platone spiega come superare i limiti della conoscenza sensibile per giungere alla comprensione delle idee attraverso la ragione. Gli esempi di idee più frequentemente citati da Platone includono la giustizia, la bellezza e il bene, che rappresentano le forme pure di cui le manifestazioni terrene sono solo copie imperfette. Questa teoria ha influenzato profondamente il pensiero filosofico successivo, ponendo le basi per la distinzione tra realtà apparente e realtà vera, tra conoscenza sensibile e conoscenza intellettuale.