La teoria delle idee di Platone rappresenta uno dei pilastri fondamentali del pensiero filosofico occidentale.
Il dualismo ontologico e gnoseologico platonico si basa sulla distinzione tra due realtà: il mondo sensibile, caratterizzato da oggetti materiali e mutevoli, e il mondo intelligibile, dove risiedono le idee perfette e immutabili. Le idee per Platone sono entità eterne, immateriali e universali che costituiscono l'essenza vera della realtà. Queste forme pure esistono indipendentemente dalla nostra percezione e rappresentano i modelli originali di cui gli oggetti sensibili sono solo copie imperfette.
La dottrina delle idee si collega strettamente all'innatismo, teoria secondo cui la conoscenza non deriva dall'esperienza sensibile ma è già presente nell'anima in forma latente. Questo concetto ha influenzato profondamente il pensiero filosofico successivo, dall'innatismo Cartesio fino all'innatismo Chomsky in linguistica. La gerarchia delle idee platonica colloca al vertice l'idea del Bene, seguita dalle idee matematiche e morali. Gli esempi di idee per Platone includono concetti come la bellezza, la giustizia e la verità - forme pure che trascendono la realtà materiale. Le caratteristiche delle idee di Platone sono l'eternità, l'immutabilità, l'universalità e la perfezione. Questa visione dualistica ha profondamente influenzato il pensiero occidentale, dalla filosofia medievale fino alle moderne discussioni su ontologia e gnoseologia, ovvero lo studio dell'essere e della conoscenza. Il dibattito tra innatismo e empirismo continua ancora oggi in vari ambiti, dalla psicologia dello sviluppo alle scienze cognitive, come dimostrano i contributi di studiosi come Piaget e Kant.