La filosofia di Nietzsche si concentra sulla critica profonda della morale tradizionale e dei valori occidentali.
Il concetto di Ressentiment rappresenta uno dei pilastri fondamentali del pensiero nietzschiano, strettamente collegato alla sua Critica alla morale. Questo sentimento nasce dalla frustrazione e dall'impotenza dei deboli verso i forti, trasformandosi in un meccanismo psicologico che porta alla creazione di valori morali basati sulla negazione e sul risentimento. La Morale del gregge emerge come conseguenza diretta di questo processo, dove la massa dei deboli si unisce per imporre i propri valori, condannando la forza e la vitalità tipiche della morale dei signori.
La Genealogia della morale di Nietzsche analizza come il cristianesimo, attraverso quello che lui chiama Spirito di vendetta, abbia contribuito alla Trasvalutazione dei valori, rovesciando l'originaria scala valoriale aristocratica. In questo contesto, la figura di San Paolo viene identificata come centrale nella diffusione di una morale basata sul risentimento. La Cattiva coscienza emerge come risultato dell'interiorizzazione di questa morale repressiva, che condanna gli istinti naturali e la volontà di potenza. La distinzione tra la morale degli schiavi e quella dei signori diventa fondamentale per comprendere la critica nietzschiana al cristianesimo, espressa poi compiutamente ne L'anticristo, dove il filosofo sviluppa la sua più radicale critica alla religione cristiana e ai suoi valori. Questa analisi non si limita a una semplice critica religiosa, ma si estende a una completa rivalutazione di tutti i valori morali tradizionali, proponendo un superamento della morale convenzionale in favore di una nuova etica basata sull'affermazione della vita.