Gli Stadi dell'Esistenza secondo Kierkegaard
Lo Stadio Estetico
Lo stadio estetico è caratterizzato dalla figura del seduttore, incarnato dal personaggio di Don Giovanni.
Esempio: L'esteta vive una vita incentrata sul desiderio, il dominio e il presente, seguendo il motto "Carpe Diem".
Caratteristiche principali dello stadio estetico:
- Rifiuto della ripetizione
- Ricerca incessante del nuovo
- Esistenza infelice e disperata
La disperazione dell'esteta può manifestarsi in due forme:
- Disperazione raffinata: non prendere mai nulla sul serio
- Disperazione come vanità: può spingere verso uno stile di vita più alto
Lo Stadio Etico
Lo stadio etico è rappresentato dalla figura del marito, la cui esistenza è definita dalle sfere del matrimonio.
Esempio: Kierkegaard cita il consigliere di Stato Guglielmo come emblema dell'uomo etico, fedele alla professione, alla famiglia e allo Stato.
Caratteristiche principali dello stadio etico:
- Amore per la ripetizione
- Vita contrassegnata dalla scelta tra bene e male
- Il dovere come compito che si deve a sé stessi
Highlight: Anche la vita etica ha dei limiti: l'esito finale è il pentimento, che può portare al passaggio allo stadio religioso.
Lo Stadio Religioso
Kierkegaard sviluppa lo stadio religioso nell'opera "Timore e Tremore".
Highlight: Nello stadio religioso, l'uomo è assolutamente solo e il suo unico rapporto è quello con Dio.
Caratteristiche principali dello stadio religioso:
- Sospensione dell'etica
- Contrapposizione tra l'universale della sfera etica e il singolo della sfera religiosa
- La legge di Dio può divergere dall'etica umana
Esempio: La figura emblematica dello stadio religioso è Abramo, che obbedisce a Dio anche quando gli viene chiesto di sacrificare suo figlio Isacco, andando contro l'etica comune.
Questo stadio rappresenta il culmine del percorso esistenziale secondo Kierkegaard, dove l'individuo si trova in un rapporto diretto e personale con il divino, al di là delle norme etiche universali.