L'autocoscienza
Nell'autocoscienza, l'attenzione si sposta dall'oggetto al soggetto, analizzato nei rapporti con gli altri. Secondo Hegel, l'uomo è autocoscienza solo se viene riconosciuto da altre autocoscienze: "L'autocoscienza raggiunge il suo appagamento solo in un'altra autocoscienza."
Un momento cruciale di questo processo è la dialettica tra servitù e signoria:
Nel conflitto tra autocoscienze, una si afferma come signore (colui che nella lotta ha rischiato la propria vita per affermare la propria indipendenza) e l'altra come servo (colui che ha preferito la schiavitù alla morte).
Tuttavia, Hegel osserva un paradosso: il signore diventa progressivamente dipendente dal lavoro del servo, mentre il servo, attraverso il lavoro, acquisisce indipendenza. Questo porta a un rovesciamento dei ruoli.
Punto fondamentale: Il servo trova la propria libertà attraverso il lavoro, che assume un valore formativo e liberatorio.
Il processo di acquisizione di indipendenza da parte del servo avviene in tre momenti:
- La paura della morte (definita "signora assoluta")
- Il servizio, con cui la coscienza si autodisciplina
- Il lavoro, con cui imprime una forma agli oggetti, creando un'opera che riflette la sua indipendenza
I marxisti hanno visto in questa dialettica un'anticipazione dell'importanza del lavoro e delle condizioni per la liberazione, sebbene per Hegel il percorso non culmini in una rivoluzione sociale ma nella consapevolezza dell'indipendenza spirituale.