Kierkegaard e la filosofia dell'esistenza
Kierkegaard nasce a Copenhagen in una famiglia religiosa molto rigida. Fin da giovane è convinto di essere destinato all'infelicità perché deve espiare le colpe del padre - questa convinzione lo porta persino a lasciare la fidanzata per dedicarsi completamente a Dio.
Per lui la vita è piena di contraddizioni e ciò che conta davvero è la dimensione del singolo individuo. A differenza di Hegel che vedeva tutto in modo ottimista, Kierkegaard riprende l'ironia di Socrate per mettere in luce quanto la vita sia drammaticamente seria.
Il filosofo danese esalta la filosofia della possibilità: non puoi evitare di scegliere, anche se le scelte possono essere pericolose. Una volta che ti assumi le tue responsabilità, diventi responsabile del tuo destino e della tua felicità o infelicità.
Ricorda: Secondo Kierkegaard, la scelta è inevitabile - anche non scegliere è una scelta!
Nell'opera "Aut-Aut" (che significa "O questo o quello"), identifica tre possibili stili di vita tra cui ogni persona deve scegliere: estetica, etica e religiosa.
La vita estetica è quella di chi cerca solo il piacere immediato - come Don Giovanni di Mozart. Però questa vita porta alla disperazione perché tutto si ripete sempre uguale e si perde l'identità.
La vita etica è quella del "buon marito" che sceglie impegno e responsabilità. Anche questa però è insufficiente perché porta all'omologazione e allo scontro con i propri limiti. Rappresenta il modello di vita borghese con famiglia, lavoro e matrimonio.
La vita religiosa è quella di chi si affida completamente a Dio, come Abramo. La fede è un'esperienza paradossale - l'unico rimedio all'infelicità umana, anche se richiede di credere nell'irragionevole.
Kierkegaard distingue tra paura (timore di fronte a qualcosa di specifico e di breve durata) e angoscia (sentimento che si prova di fronte alle infinite possibilità). L'angoscia è la prova della nostra libertà - non la proveremmo se non fossimo liberi. La definisce "la malattia mortale", di cui solo la fede può essere il rimedio.