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17/5/2023
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Schopenhauer (1788-1860 Francoforte) La vita: Nella sua vita, egli compí numerosi viaggi in Europa e si laureò presso l'Università di Gottinga. Inoltre, le due opere più importanti sono "il mondo come volontà e rappresentazione" del 1818 e "Parerga und Paralipomena" del 1851. Più precisamente, il suo pensiero è caratterizzato dal pessimismo cosmico e dall'anti-idealismo e anti-hegelismo in quanto criticò la concezione astratta dell'idealismo, intesa come "bestia nera" e definì lo stesso Hegel come "sicario della verità". Allo stesso tempo, la filosofia dì Schopenhauer venne influenzata dall'interesse per l'orientalismo, ovvero per la cultura orientale antica, come ad esempio i testi di Veda dei quali ammirò molto l'antica saggezza religiosa. Il mondo come volonta' e rappresentazione: Infatti, egli adorava Platone e il mondo delle idee, considerato come un rifugio dalla caducità del mondo decadente in cui viviamo tutti i giorni, e Kant più precisamente la "Critica alla ragion pura". Schopenhauer inizialmente si avvicinò alla duplicità di prospettive che vengono fatte corrispondere alla distinzione tra fenomeno, ossia tutto ciò che appare a livello dì senso, e del nuomeno, ossia tutto ciò che appare ma non può essere conosciuto o percepito andando a porre un limite alla ragione e all'intelletto umano. In particolare, la rappresentazione è la dimensione esteriore che l'individuo conosce applicando le categorie di spazio, tempo e causalità, ovvero l'illusione,...
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mentre la volontà è l'essenza della realtà che possiamo raggiungere sollevando il velo dì Maya e osservando la nostra interiorità. kant: il noumeno è la cosa in se, che non può essere conosciuta, mentre il fenomeno è l'oggetto della conoscenza ossia l'unica realtà accessibile alla mente umana attraverso 12 forme a priori. schopenhauer : il noumeno è la realtà che si nasconde dietro al fenomeno, ovvero un'illusione ingannevole. Di conseguenza, secondo Kant la cosa è noumeno, ossia la realtà considerata indipendentemente da come viene conosciuta. Più precisamente è inconoscibile ed è un concetto-limite che pone un limite alla ragione umana. Al contrario, secondo Schopenhauer la cosa è noumeno, ossia la realtà considerata al dì la dì ciò che appare. Più precisamente, secondo Schopenhauer "il mondo è una mia rappresentazione" ed infatti alzando il velo di Maya si può trovare la vera realtà ovvero il noumeno, che viene inteso dal filosofo come "la volontà dì vivere" che rappresenta l'essenza della vita. - Il Pessimismo: L'uomo è definito come un animale metafisico, poiché si interroga sul senso della vita e sulla sua essenza. La volontà si oggettiva attraverso le idee e negli elementi della natura, come le piante, gli animali e soprattutto l'uomo. Quindi, la volontà di vivere si manifesta e si esprime nell'uomo, prevalentemente nell'uomo intelligente che si interroga profondamente sulla propria esistenza. Proprio per questo, secondo Schopenhauer l'uomo intelligente soffre maggiormente rispetto all'uomo meno razionale perché si interroga continuamente sul senso della propria esistenza. Inoltre, la volontà si esprime attraverso il dolore e la sofferenza che sono causati dal desiderio che è destinato a non essere mai soddisfatto. La teoria del piacere di Leopardi = l'uomo è animato da un desiderio illimitato di piacere che è destinato a non essere mai soddisfatto perché, ogni volta che soddisfiamo un desiderio, l'appagamento è subito superato da una nuova necessità. Infatti, ad ogni desiderio appagato, ne corrispondono altri mille inappagati Quindi, la vita è un pendolo tra il dolore e la noia. Del resto, una soddisfazione che plachi temporaneamente i desideri fa precipitare l'uomo in una situazione di noia. Inoltre, ciò che l'uomo chiama piacere in realtà non è altro che una cessazione momentanea del dolore, ovvero una consolazione per la consapevolezza che la vita umana è caratterizzata dall'inevitabilità del dolore. Piacere, dolore e noia : 1) PIACERE = il godimento, fisico, e la gioia, psichica, è inteso come cessazione del dolore. Tuttavia, come nella poetica dì Leopardi, si parla dì una cessazione momentanea. 2) DOLORE = riguarda solo l'uomo ma investe ogni creatura in quanto l'uomo soffre più di ogni essere vivente poiché è dotato di maggiore consapevolezza e intelligenza tant'è che "chi aumenta il sapere, moltiplica la sofferenza". 3) NOIA = se per quanto riguarda la concezione del piacere è del dolore possiamo trovare un'analogia tra Schopenhauer e Leopardi, i due poeti si distinguono completamente per quanto riguarda la concezione della noia. Infatti, secondo Leopardi la noia è prova della grandezza e della nobiltà dell'uomo poiché esprime la sproporzione tra la nullità e l'insufficienza delle cose terrene mentre secondo Schopenhauer esistono due tipi di noia ovvero una noia superficiale, nella quale l'uomo rimpiange la vita vissuta nella tensione, una noia profonda, che caratterizza invece tutti gli uomini che sono giunti al termine del percorso della volontà di vivere ossia alla sua negazione nella fase dell'ascesa. I caratteri della volonta' di' vivere: La volontà di vivere, ovvero l'essenza del mondo, è una forza irrazionale che possiede alcuni caratteri fondamentali: -eterna = perché è oltre la forma del tempo e quindi non ha né un inizio nè una fine. -inconscia = perché è oltre la dimensione del fenomeno e si sottrae alle forme a priori che la caratterizzano. -unica = perché esiste al di fuori di spazio e tempo. -incausata = perché non possiede nessuna causa ed è una forza libera. -senza scopo = perché vuole unicamente a se stessa. Inoltre, essa si manifesta attraverso due fasi fondamentali ovvero un sistema di forme immutabili chiamate idee, e le varie realtà naturali ovvero dagli enti della natura all'uomo. L'amore: L'amore rappresenta uno dei più grandi simboli dell'esistenza e non è altro che uno stratagemma di cui si serve il "genio della specie" per "sedurre" gli individui. Di conseguenza, l'amore inteso come accoppiamento viene condannato poiché non esiste amore senza sessualità e proprio per questo viene inconsapevolmente avvertito come "peccato" o "vergogna" dal momento che trasforma l'uomo in uno zimbello. Al contrario, l'amore inteso come "pietà" va elogiato poiché non dipende dall'eros. Le Vie della liberazione dal dolore: Per quanto riguarda la liberazione dal dolore, il pensiero dì Schopenhauer viene influenzato fondamentalmente da Platone, dal pessimismo della filosofia orientale e dalla tradizione biblico- cristiana. Proprio per questo, Schopenhauer arriverà a teorizzare il pessimismo cosmico anche se rifiuterà il suicidio. Infatti, il suicidio è inteso come una soluzione alla sofferenza umana, una via dì fuga salvifica che rende possibile la cessazione di ogni dolore, ma allo stesso tempo va contro alla volontà di vivere. In particolare, il suicidio non è la negazione della volontà ma, al contrario, la sua affermazione poiché esprime il dolore e la disperazione dell'uomo e allo stesso tempo va contro alla volontà di vivere che rinasce continuamente, anche dopo la morte e la sofferenza. Inoltre, l'iter salvifico si caratterizza di tre momenti : 1) ARTE E MOMENTO CATARTICO L'arte è una forma dì conoscenza che si rivolge alle idee, ossia alle forme pure e ai modelli eterni delle cose. Ciò avviene perché in in una qualsiasi produzione artistica l'amore, la guerra e la sofferenza vengono sublimate per rappresentare realmente l'amore, la sofferenza e la guerra. Inoltre, la contemplazione di un'opera d'arte permette all'uomo di svincolarsi dalla realtà e dalla volontà anche se solo temporaneamente. (Architettura, scultura, pittura, poesia, tragedia che rappresenta il dramma della vita, e musica come metafisica dei suoni) 2) ETICA DELLA PIETÀ Essa rappresenta un impegno a favore del prossimo. Infatti, la morale non è un imperativo categorico, come sosteneva Kant, ma è un vero e proprio impegno concreto che nasce dalla pietà e dalla compassione che l'uomo prova nei confronti dei suoi simili. Quindi, l'etica è il passaggio dall'egoismo all'altruismo, come redenzione dalla sofferenza e dal male poiché la pietà consiste nel far proprio il dolore di tutti gli uomini e nell'assunzione del pessimismo cosmico. Allo stesso tempo, la morale si concretizza in due virtù cardinali ovvero la giustizia e la carità; la giustizia consiste nel non fare il male, riconoscendo agli altri ciò che siamo pronti a riconoscere a noi stessi, mentre la carità si identifica come volontà positiva e attiva di fare del bene al prossimo. 3) ASCESI Se l'etica e l'arte permettono all'uomo di allontanarsi solo momentaneamente dalla volontà, solamente con l'ascesa egli potrà allontanarsi definitivamente dalla condizione di vittima della volontà di vivere. In particolare, l'ascesi (NIRVANA O ESTASI CRISTIANA) è la cessazione di qualsiasi istinto e impulso ovvero l'indifferenza nei confronti dei piaceri e dei desideri, che si può raggiungere attraverso la castità, il digiuno, l'umiltà e quindi la completa indifferenza verso le cose. Quindi, l'ascesi permette all'uomo di affermare il nonlutas, ovvero la negazione della volontà di vivere, per avere esperienza del NULLA. La critica alle varie forme di ottimismo: Schopenhauer criticò la filosofia accademica dell'inizio dell'800 tant'è che L'idealismo di Hegel, ovvero il sicario della verità, viene considerato come una "bestia nera" . Inoltre, egli rifiutò l'ottimismo, ossia la concezione secondo la quale l'uomo deve rispettare le idee e i pregiudizi di chi lo paga per pensare. OTTIMISMO COSMICO = Infatti, l'ottimismo cosmico, ovvero l'interpretazione del mondo come un organismo perfetto regolato da Dio e dalla ragione, non è altro che un'illusione poiché la vita è un'esplosione di forze irrazionali mentre il mondo è il teatro dell' illogicità e della sopraffazione. In questo modo si viene a creare una forma di ateismo filosofico. OTTIMISMO SOCIALE = Allo stesso tempo, Schopenhauer si scontrò profondamente con la visione dell'ottimismo sociale perché i rapporti umani sono regolati dal conflitto e di conseguenza, gli uomini stanno insieme solamente per bisogno. OTTIMISMO STORICO = Infine, la dottrina filosofica di Schopenhauer è caratterizzata dalla critica e dalla polemica nei confronti di qualsiasi forma di storicismo. Secondo il filosofo, la storia non è una scienza ma il ripetersi di un dramma e proprio per questo il compito di questa disciplina non sarà quello di rivelare il diverso e il progressivo bensì quello di offrire all'uomo la coscienza di se e del proprio destino.