La Vita e il Contesto di Kant

Immanuel Kant (1724-1804) ha vissuto tutta la sua vita a Königsberg, in Prussia, ed era famoso per essere estremamente metodico e abitudinario. Quello che è interessante è che questo filosofo così rivoluzionario non ha mai lasciato la sua città natale!

Il criticismo è il nome della sua filosofia, chiamata così perché Kant critica duramente l'atteggiamento dogmatico di chi accetta idee senza farsi domande. La Germania del Settecento era socialmente e politicamente arretrata, dominata dall'assolutismo, e questo ha reso l'illuminismo tedesco più moderato rispetto a quello francese o inglese.

Kant si propone di combattere lo scetticismo diffuso tra i suoi contemporanei, ma vuole farlo in modo scientifico. Il suo periodo "pre-critico" (1755-1770) è caratterizzato da interessi scientifici, soprattutto per la fisica newtoniana, ma anche da una crescente sfiducia nella metafisica tradizionale.

Ricorda: Kant vuole stabilire sia le potenzialità che i limiti della ragione umana - non è né troppo ottimista né troppo pessimista!

Il Risveglio dal "Sonno Dogmatico"

L'opera "Sogni di un visionario" (1766) segna una svolta importante nel pensiero di Kant. Qui critica Emanuel Swedenborg, un veggente che sosteneva di comunicare con i morti, paragonando le sue visioni alle illusioni metafisiche della filosofia tradizionale.

Kant conclude che la ragione umana è finita e limitata: non possiamo avere esperienze dirette di Dio e dell'anima, quindi è assurdo cercare di dimostrarli razionalmente. Dall'esperienza sensibile parte tutto, e la metafisica da sola non ci dà alcuna conoscenza reale.

La lettura di David Hume sveglia Kant dal suo "sonno dogmatico", facendogli capire che la metafisica tradizionale è un'illusione. Nella "Dissertazione" (1770) distingue per la prima volta tra fenomeno (come le cose ci appaiono attraverso i sensi) e noumeno (l'essenza delle cose, che possiamo pensare ma non conoscere).

Punto chiave: Noi conosciamo solo come gli oggetti ci appaiono, non come sono veramente in se stessi!

La Critica della Ragion Pura - Primi Concetti

La "Critica della ragion pura" affronta la domanda fondamentale: "Che cosa posso sapere?". Kant vuole capire se la metafisica possa diventare una scienza come la matematica e la fisica.

Per rispondere, analizza i giudizi, che sono la base di ogni nostro sapere. Distingue tre tipi:

• Giudizi analitici a priori (razionalismo): non aggiungono nuova conoscenza, ma sono certi
• Giudizi sintetici a posteriori (empirismo): aggiungono conoscenza ma non sono universali
• Giudizi sintetici a priori (criticismo kantiano): aggiungono conoscenza E sono universali

Quest'ultimo tipo è la chiave di tutto! Kant dimostra che questi giudizi sono possibili e sono il fondamento della scienza. La matematica e la fisica si basano proprio su giudizi sintetici a priori.

Esempio pratico: "La linea retta è la più breve tra due punti" è un giudizio sintetico a priori - non è ovvio dal concetto di linea retta, ma è universalmente vero!

La Rivoluzione Copernicana

Kant opera una vera rivoluzione copernicana in filosofia: non è più il soggetto che si adatta all'oggetto, ma è l'oggetto che si deve adeguare alle strutture conoscitive del soggetto!

Il processo conoscitivo funziona attraverso le forme a priori che abbiamo nella mente. Conoscere significa formulare giudizi, e l'uomo diventa "legislatore della natura" attraverso tre facoltà fondamentali:

• La sensibilità (percezione)
• L'intelletto (pensiero)
• La ragione (idee)

L'indagine trascendentale studia le condizioni che rendono possibile la nostra conoscenza. Non si occupa dell'essere delle cose (ontologia), ma di come noi conosciamo (gnoseologia).

La "Critica della ragion pura" si divide in due parti principali: la Dottrina degli elementi (che studia le forme a priori) e la Dottrina del metodo (che spiega come usarle).

Concetto fondamentale: "Trascendentale" significa tutto ciò che riguarda le condizioni a priori della nostra conoscenza!

L'Estetica e l'Analitica Trascendentale

Spazio e tempo sono le forme a priori della sensibilità - sono come delle "lenti" attraverso cui percepiamo tutto. Non esistono nelle cose stesse, ma sono il modo in cui la nostra mente organizza i dati sensibili.

• Lo spazio è la forma del senso esterno (geometria)
• Il tempo è la forma del senso interno (aritmetica)

Le categorie sono le forme a priori dell'intelletto, molto diverse da quelle di Aristotele. Mentre per Aristotele le categorie descrivevano l'essere, per Kant descrivono come noi pensiamo l'essere. Kant ne individua 12, organizzate in 4 gruppi.

L'Io penso è l'unità che tiene insieme tutte le categorie - è come il "direttore d'orchestra" di tutto il processo conoscitivo. Grazie all'Io penso, posso riconoscere come mie tutte le rappresentazioni e unificarle in una conoscenza coerente.

Metafora utile: Le categorie sono come degli "stampi" che la nostra mente usa per dare forma ai dati dell'esperienza!

I Limiti della Conoscenza Umana

La nostra conoscenza è limitata al mondo fenomenico - quello che appare a noi attraverso spazio, tempo e categorie. Del noumeno (la cosa in sé) non possiamo avere esperienza diretta.

Solo un ipotetico intelletto infinito (come quello di Dio) potrebbe conoscere direttamente le cose come sono. Noi esseri umani abbiamo una conoscenza limitata e successiva, legata ai nostri sensi e alle nostre forme mentali.

La Dialettica trascendentale critica la pretesa della metafisica tradizionale di dimostrare l'esistenza di anima, mondo e Dio. Kant usa la metafora della colomba: come la colomba ha bisogno dell'aria per volare, così la mente ha bisogno dell'esperienza per conoscere.

Kant critica la psicologia razionale (dottrina dell'anima) e la cosmologia razionale (dottrina del mondo), mostrando che portano a antinomie - contraddizioni irrisolvibili dove sia la tesi che l'antitesi sembrano vere.

Lezione importante: Kant non nega l'esistenza di anima, mondo e Dio, ma dice che non possiamo dimostrarli scientificamente!

Le Antinomie e la Critica della Teologia

Le quattro antinomie dimostrano che la ragione si contraddice quando cerca di andare oltre l'esperienza:

1. Antinomia del tempo/spazio: Il mondo è finito o infinito?
2. Antinomia della divisibilità: La materia è divisibile all'infinito o è fatta di atomi?
3. Antinomia della libertà: Tutto è necessario o esiste la libertà?
4. Antinomia dell'ente necessario: Esiste un essere necessario (Dio) o no?

Kant critica anche le tre prove tradizionali dell'esistenza di Dio:

• Prova ontologica: non si può dedurre l'esistenza dal concetto di perfezione
• Prova cosmologica: si basa su quella ontologica e cade negli stessi errori
• Prova fisico-teologica: dall'ordine del mondo non si può risalire a Dio

Tuttavia, anima, mondo e Dio hanno una funzione euristica - sono come ipotesi di lavoro che ci aiutano a organizzare la conoscenza, anche se non possiamo dimostrarli.

Da ricordare: Kant non è ateo! Semplicemente dice che Dio non può essere dimostrato dalla ragione teorica, ma troverà posto nella ragione pratica.

La Nuova Metafisica di Kant

Kant non distrugge completamente la metafisica, ma ne propone una nuova concezione. La metafisica tradizionale (dogmatica) non è possibile come scienza perché va oltre l'esperienza.

Ma è possibile una nuova metafisica intesa come scienza dei principi a priori del conoscere e dell'agire. Le idee di anima, mondo e Dio diventano principi regolativi - ci aiutano a pensare l'esperienza in modo unitario, anche se non possiamo conoscerli direttamente.

Possiamo pensare tutti i fenomeni del nostro animo "come se" fossero manifestazioni di un'anima, tutti i fenomeni naturali "come se" avessero principi unificanti, tutti gli oggetti "come se" dipendessero da un fondamento supremo.

Questo approccio del "come se" (als ob) sarà fondamentale per comprendere anche l'etica kantiana, dove Dio, libertà e immortalità dell'anima ritroveranno un loro spazio come postulati della ragion pratica.

Concetto chiave: La metafisica non può essere scienza teorica, ma può essere sistema di principi pratici per l'azione morale!

La Critica della Ragion Pratica - Fondamenti

La seconda grande domanda di Kant è: "Cosa devo fare?". L'etica deve essere autonoma dalla metafisica e basarsi su principi universali a priori, proprio come la conoscenza.

La legge morale deve valere per tutti gli esseri razionali, indipendentemente dalle circostanze particolari. Kant distingue nettamente tra:

• Legalità: conformità esterna alla legge
• Moralità: adesione interiore al dovere per rispetto della legge

L'uomo ha una duplice natura: è sensibile (come gli animali) ma anche razionale. Il dovere morale nasce proprio da questo conflitto tra sensibilità e ragione. Gli animali seguono solo istinti, l'uomo può scegliere di seguire la ragione contro gli impulsi.

La morale presuppone la libertà - se non fossimo liberi, non avrebbe senso parlare di dovere. La necessità naturale è il regno dell'animalità, la libertà morale è ciò che ci rende veramente umani.

Riflessione importante: Per Kant l'uomo è cittadino di due mondi - quello sensibile (fenomenico) e quello intelligibile (noumenico)!

L'Imperativo Categorico e le Sue Formule

La legge morale si esprime attraverso l'imperativo categorico, diverso dall'imperativo ipotetico. Mentre l'imperativo ipotetico dice "se vuoi X, devi fare Y", quello categorico dice semplicemente "devi" - vale incondizionatamente.

Le tre formule dell'imperativo categorico sono:

1. Formula dell'universalità: "Agisci solo secondo quella massima che puoi volere diventi legge universale"
2. Formula dell'umanità: "Tratta l'umanità, in te e negli altri, sempre come fine e mai solo come mezzo"
3. Formula dell'autonomia: "Agisci come se fossi legislatore nel regno dei fini"

Kant propone una morale dell'intenzione - ciò che conta non sono le conseguenze delle azioni, ma l'intenzione con cui agiamo. Il bene non è qualcosa di oggettivo che scopriamo, ma è tale perché conforme alla legge morale.

La volontà morale deve essere autonoma - non può dipendere da comandi esterni, nemmeno divini, altrimenti non sarebbe più libera.

Esempio pratico: Se aiuto qualcuno solo per essere ringraziato, non agisco moralmente. Devo aiutare per puro rispetto del dovere!