Il sublime e il giudizio teleologico
Kant distingue tra bello e sublime. Il bello nasce dall'armonia tra noi e l'oggetto - tutto quadra perfettamente. Il sublime invece sorge quando percepiamo qualcosa di infinitamente grande che ci fa sentire piccoli: un grattacielo enorme, una valanga, l'oceano in tempesta.
Il sublime ci deprime per la nostra piccolezza, ma poi ci esalta perché realizziamo che solo noi, con la nostra ragione, possiamo percepire questa grandezza infinita! È un'esperienza che ci fa sentire contemporaneamente piccoli e grandi.
Il giudizio teleologico riguarda invece il fine delle cose. Hai mai notato come tutto in natura sembra avere uno scopo? Il cuore per pompare sangue, gli occhi per vedere, le piante che crescono verso il sole. Kant dice che non possiamo dimostrare scientificamente che esista un fine nella natura, ma sentiamo dentro di noi che tutto ha un senso.
Questo sentimento del fine ci porta naturalmente a pensare che la natura abbia come scopo finale l'uomo stesso - siamo noi il punto di arrivo di tutta l'evoluzione naturale!