Dall'Individualismo allo Stato
La virtù e il corso del mondo mostra l'ultimo tentativo fallimentare dell'individuo di cambiare la realtà. Chi vuole trasformare il mondo attraverso la virtù finisce come Don Chisciotte o Robespierre: sconfitto dal mondo o, nel tentativo di imporre la virtù, commette crimini.
La lezione è chiara: i singoli non possono cambiare il mondo. Il cammino verso il tutto può essere compiuto solo attraverso il sociale. La ragione si concretizza nello Stato e nelle istituzioni - solo la collettività può davvero cambiare la realtà.
L'individualità in sé e per sé rappresenta il tentativo di superare l'individualismo astratto, ma attraverso tre figure che mostrano i limiti persistenti.
Il "regno animale dello spirito" nasconde un inganno: l'individuo identifica la propria opera come dovere morale, quando invece è solo il proprio interesse mascherato. È l'ipocrisia di chi confonde il bene comune con il proprio vantaggio.
La "ragione legislatrice" cerca leggi universali, ma essendo di origine individuale, queste leggi si contraddicono sempre. Non si può essere legislatori universali partendo dalla propria prospettiva limitata.
La "ragione esaminatrice delle leggi" cerca leggi assolutamente valide per tutti, ma finisce per porsi al di sopra di tutte le leggi, vanificandone la validità.
Il percorso si conclude con il passaggio dall'individualità all'universalità dello Stato. Solo abbandonando l'illusione di poter cambiare il mondo da soli, la ragione può comprendere davvero il tutto.
💡 Messaggio politico: Hegel non è contro l'individuo, ma contro l'individualismo. La vera realizzazione personale passa attraverso la partecipazione alla vita collettiva e alle istituzioni.