Gli Eroici Furori e l'Infinità dei Mondi
Nel suo capolavoro "Degli eroici furori", Bruno usa il mito di Atteone per spiegare come conoscere davvero la natura. Atteone, che sorprende la dea Artemide nuda, viene trasformato in cervo e sbranato dai cani - è la metafora dell'anima umana che, conoscendo la natura, diventa essa stessa.
Il filosofo secondo Bruno è "ebbro di Dio", cerca l'immedesimazione con la natura attraverso uno sforzo eroico. L'eroico furore rappresenta la ricerca dell'infinito per staccarsi dalle cose finite e unirsi alla natura.
Da questa visione nasce una morale attivistica: Bruno esaltava fatica, lavoro e ingegno come mezzi per far emergere il meglio di noi stessi. La continua messa in gioco di se stessi era il suo ideale di vita.
Logicamente, se l'effetto di Dio è infinito, allora esistono infiniti mondi simili al nostro - un'intuizione che anticipava di secoli le scoperte astronomiche moderne.
Messaggio di Bruno: Solo attraverso l'eroico furore possiamo veramente comprendere l'infinità della natura.