Giordano Bruno: Vita di un Ribelle
Giordano Bruno è il classico genio incompreso che non sta mai fermo. Nasce a Nola nel 1548, entra nei domenicani ma subito si scontra con le regole. È un carattere che non si sottomette a nessuna autorità - ed è proprio questo che lo porterà al rogo.
Dal 1576 inizia a girare l'Europa come un nomade intellettuale: Roma, Genova, Torino, Ginevra (dove prova il calvinismo), Francia (dove ottiene l'abilitazione universitaria), Inghilterra (alla corte di Elisabetta I), Germania (fino a Wittenberg, la città di Lutero). Ovunque va, lascia il segno e... crea problemi.
In Inghilterra scrive le sue opere più importanti: "La cena delle ceneri", "De la causa, principio et uno", "Degli eroici furori", "Lo spaccio della bestia trionfante". Il linguaggio è sferzante, incisivo - Bruno non usa mezze misure.
💡 Fine tragica: Nel 1592, a Venezia, viene denunciato per eresia dal nobile Mocenigo (che voleva imparare da lui le tecniche di memorizzazione). Arrestato, viene portato a Roma dove rifiuta di ritrattare. Il 17 febbraio 1600 viene bruciato al rogo.