La Rivoluzione Scientifica: Nasce la Scienza Moderna
Tra il 1500 e il 1700 succede qualcosa di epocale: la rivoluzione scientifica. Gli scienziati abbandonano lo studio "qualitativo" (che cosa sono le cose) per quello "quantitativo" (come si comportano matematicamente).
Prima Aristotele studiava l'"essenza" di una pietra che cade. Ora si misurano velocità, accelerazione, traiettoria. La matematica non è più teoria astratta, ma strumento concreto per capire la natura.
Due novità cambiano tutto: l'osservazione diretta dei fenomeni (aiutata da telescopi e microscopi) e l'applicazione del calcolo matematico per misurazioni precise. Nasce il rapporto scienza-tecnica: gli esperimenti permettono di riprodurre i fenomeni in laboratorio.
Il campo di battaglia: L'astronomia è il centro della rivoluzione, con il passaggio dal geocentrismo all'eliocentrismo.
Il sistema tolemaico (II secolo d.C.) mostrava un universo finito con la Terra al centro, circondata da sfere cristalline con gli astri. Ma questo sistema era troppo complicato da spiegare matematicamente, soprattutto per i movimenti irregolari di alcuni pianeti.
Gli astronomi avevano inventato gli "epicicli" (traiettorie circolari complicate), ma il sistema restava ingestibile.